Frattini: forse un'Italia forte dà fastidio
Frattini: Merkel è
il vero obiettivo dell'attacco
Intervista al Corriere della Sera
L'ex ministro: le Camere italiane
chiedono sempre più Europa, quelle tedesche non siano garanti di egoismi
locali
L'Italia è un Paese creditore, il
terzo contribuente netto dell'Europa
Salvaguardiamo i soldi dei
contribuenti tedeschi, non li portiamo via
«Mario
Monti è pienamente rispettoso del Parlamento italiano e nessuno lo può accusare
di lesioni al parlamentarismo. Le critiche tedesche sono non solo sbagliate ma
ingenerose: se c'è un Paese che, sia nel trattato di Roma che in quello di
Lisbona, ha spinto per una maggiore legittimazione dei Parlamenti nazionali, è
l'Italia».
Parola
di Franco Frattini, ex titolare della Farnesina con Silvio Berlusconi e oggi
responsabile Esteri del Pdl. Le critiche tedesche a Mario Monti sono state
unanimi: dalla Cdu ai liberali fino ai socialdemocratici. Il segretario dellaCsu, Alexander Dobrindt, ha detto: «I tedeschi non sono pronti ad abolire la
propria democrazia per finanziare il debito italiano, Monti ha bisogno che gli
venga comunicato».
«Di
fronte ad argomenti così rozzi, e di un signore che fa parte del Partito
popolare europeo di cui io coordino la politica estera, urge ricordare che
l'Italia non è un Paese debitore ma creditore. Il terzo contribuente netto
dell'Europa si chiama Italia. Noi collaboriamo a salvaguardare i soldi dei
contribuenti tedeschi, non a portarli via. Dobrindt lo sa. E se mai non lo
sapesse, è cosa grave. A me sembra piuttosto che la crisi stia provocando un
ripiegamento dei Paesi sugli egoismi nazionali. Si attacca Monti perché nuora
intenda...».
Sembra
di intuire che la nuora in questione sia Angela Merkel.
«Esatto.
Se il cancelliere tedesco ha riportato performance elettorali negative lo si
deve alle critiche ben note e ricorrenti: non essere stata abbastanza
nazionalista, lavorare troppo per avere più Europa e non più Germania. A me
piace assai poco il ruolo di un Parlamento nazionale come garante dell'egoismo
locale. Siamo orgogliosi di affermare che in Italia non è così. Il nostro
Parlamento, con una larghissima maggioranza, continuamente chiede a Monti di
avere più Europa».
Come
manifesta, Monti, il suo rispetto per il Parlamento?
«Nel
nostro ordinamento esiste l'istituto della fiducia. E se un Parlamento, che ha
compiti di indirizzo prima e controllo poi sugli atti del governo, affida una
fiducia col 70% dei propri membri a un presidente del Consiglio, significa che
ha appunto "fiducia" nell'azione di quell'uomo. E tutto ciò avviene,
col massimo rispetto sempre manifestato dal presidente Monti verso il
Parlamento, prima di ogni negoziato europeo. In questo modo un Parlamento come
quello italiano può correttamente concorrere a rendere più forte l'esecutivo in
una prospettiva europeista e non nazionalistica. Piuttosto ho un
sospetto».
E
quale sarebbe questo sospetto?
«Che
certe reazioni nascondano il fastidio di chi scopre un'Italia più forte in
ambito europeo, più assertiva e sicura, non più indebolita da una maggioranza
fragile. Una delle ragioni che spinsero Berlusconi al suo leale passo indietro
fu purtroppo una maggioranza sempre più debole che gli impediva di battere i
pugni sul tavolo in Europa. Ora i tre partiti della attuale maggioranza non
hanno mai avuto esitazioni nel sostenere Monti nel suo impegno europeo. E
quando il presidente del Consiglio italiano ha cominciato a mostrare questa sua
forza, i nostri amici tedeschi hanno cominciato a storcere il naso. Forse
un'Italia più debole era in qualche modo comoda, poco ingombrante. Le cose ora
sono diverse... Insomma, in molte frasi vedo un certo dispetto per un'Italia
che soffriva per l'assottigliarsi della sua maggioranza e che ora invece
sorregge con solidità il suo esecutivo. La si butta nella polemica sulla
legittimazione democratica in modo molto strumentale. Ma vorrei rassicurare i
nostri interlocutori tedeschi: sappiamo benissimo cosa sia la democrazia
parlamentare proprio perché la esercitiamo continuamente e con molta consapevolezza».
Il
vicecapogruppo socialdemocratico al Bundestag, Joachim Poss, sostiene: «Gli
inenarrabili anni del berlusconismo in Italia hanno fatto soffrire il senso del
parlamentarismo».
«Si
tratta solo di una battuta politica più o meno propagandistica che non merita
alcuna replica. Soprattutto perché non c'entra nulla col merito della
questione...».
di
Paolo Conti
II
confronto - La carriera Franco Frattini, 57 anni, è stato ministro degli Esteri
nell'ultimo governo Berlusconi L'attacco Il segretario della Csu, Alexander
Dobrindt (foto), ha detto: «I tedeschi non sono pronti ad abolire la propria
democrazia per finanziare il debito italiano»
La
replica «Urge ricordare che l'Italia non è un Paese debitore ma creditore. Il terzo
contribuente netto dell'Europa si chiama Italia», ha detto Frattini
Pubblicato da Franco Frattini
il giorno 7.8.12. per la sezione
Italia,
Press Room,
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