Centristi con la sinistra? Solo chiacchiere estive. Contano i programmi
Intervista di Franco Frattini con Il
Mattino
Le alleanze si fanno sui programmi e
con l'Udc vedo tante convergenze dopo il 2013
Legge elettorale L'accordo è vicino:
a fine settembre il primo voto in Parlamento
Il Pdl non è isolato: sono ancora
tanti i punti di contatto con i centristi, a dispetto del dibattito estivo
sulle alleanze che danno l'Udc più vicino al Pd. Mentre alla Lega di Maroni
manca ancora una prospettiva europea per parlare di un'alleanza Pdl-Carroccio.
Ne è convinto Franco Frattini, ex ministro dell'ultimo governo Berlusconi.
di Corrado Castiglione
Onorevole, è passata presto la bufera
dello spread a 1200?
«Non
ho mai avuto dubbi, in larga parte del Pdl la saggezza e il buon senso hanno
evitato di forzare la mano con frasi eccessive. D'altronde, Monti è stato
subito così cortese da telefonare a Berlusconi e incontrare il segretario Mano.
Infine, nel Pdl hanno preso la parola
quanti già da tempo, e per altre motivazioni, sono critici con il governo:
ma tutto questo non c'entra nulla con l'incidente».
Dunque, è tutto superato?
«Monti
conosce bene l'impegno, la responsabilità e la lealtà del Pdl. Avanti così,
dunque: deve proseguire il lavoro di consolidamento della messa in sicurezza
dei conti. Dopo la spending review
bisogna puntare alla riduzione del debito: su questa strada il premier si
ritrova tra le mani già una proposta importante avanzata da Mano. L'obiettivo
ora deve essere l'aggressione al debito, senza la quale non è possibile vedere
rapidamente i segni di una ripresa».
Ma le voci di un'alleanza tra i
centristi e la sinistra non smorzano in qualche modo le prospettive dei
"montiani" del Pdl?
«Non rinuncio all'idea di un percorso comune
insieme ai moderati italiani che si riconoscono nei valori del Ppe, perché
le molteplici dichiarazioni di questi giorni sulle ipotetiche alleanze mi
sembrano dare vita ad un dibattito estivo fondato sul nulla: non sappiamo
neppure con quale legge elettorale andremo a votare».
Eppure Bersani e Casini si sono
espressi con chiarezza.
«Eviterei di parlare di alleanze: contano i
programmi. Ebbene, chi sta sostenendo il governo Monti non potrà
sconfessare il proprio operato».
Cosa intende dire?
«Sulle cose da fare sarà stanato l'imbroglio.
Come può Bersani trovare l'intesa con Vendola?
Dovrà
rivedere gli impegni presi dall'Italia rispetto all'agenda europea? Vorrà
rimettere in discussione il fiscal compact? Ipotizzerà un dietrofront sulla
strada del risanamento? Come possono Bersani e Casini trovare un'intesa con chi
vede nel programma di Monti solo "macelleria sociale"?».
Insomma, lei non vede un Pdl
condannato a stringere una nuova alleanza soltanto con la Lega?
«No:
è scorretto oggi parlare di alleanze. Anche perché, a dirla tutta, al momento
vedo ancora larghe convergenze con Casini. Quanto alla Lega: ho grande stima di Maroni e spero che al
più presto riesca a raddrizzare la linea del Carroccio, ma per ora su quel
fronte vedo ancora poca Europa».
Legge elettorale: il Colle è tornato
sull'argomento. L'intesa è sempre lontana?
«Ritengo
che l'accordo sia abbastanza vicino: noi siamo flessibili sulle preferenze come
il Pd lo è sul premio al partito piuttosto che alla coalizione. Si procede
verso un accordo sulla revisione della dimensione dei collegi. Sono ottimista: penso che per fine
settembre si possa approvare in un ramo del Parlamento la nuova legge
elettorale, per poi arrivare alla Camera ad ottenere un nuovo sì, ma senza
stravolgimenti del testo. L'importante è che i partiti si presentino agli
elettori spiegando bene cosa vogliono fare ed evitando coalizioni
forzose».
Pubblicato da Franco Frattini
il giorno 9.8.12. per la sezione
Italia,
Press Room,
Ultime Notizie
.
Puoi essere aggiornato sui post, i commenti degli utenti e le risposte utilizzando il servizio di RSS 2.0.
Scrivi un commento e partecipa anche tu alla discussione su questo tema.