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"Giovani e Lavoro, serve il merito?": rispondono Frattini, Binetti e Damiano


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Per i giovani e' sempre piu' difficile oggi entrare nel mondo del lavoro. Se ne è parlato alla tavola rotonda sul 'Merito come opportunita' di crescita per i giovani' organizzata da Paola Binetti, deputata dell'Udc, insieme a Pierluigi Bartolomei del Centro Elis. Con loro, insieme a tanti giovani interessati, ci saranno Cesare Damiano, Franco Frattini, Gianluca Galletti e Savino Pezzotta. Abbiamo intervistato alcuni protagonisti.

FRATTINI: PER TROVARE LAVORO MERITO E' OPPORTUNITA' - On. Frattini, ai giovani serve il merito, nell'Italia di oggi, per trovare lavoro? "Leggere, come rileva l'Istat, che i giovani italiani senza un lavoro sono un esercito, il 36,2% del totale, deve allarmare e preoccupare tutti gli attori dello Stato. E' evidente, solo il merito puo' essere una autentica e piu' duratura forma di soluzione del problema. Ma il merito nasce in seno ad una societa' che ha ben chiara una costellazione di valori condivisi e rispettati".

Bisogna cambiar sistema... "In Italia e' meno meritocratico di quello di altre societa', come quella nord-americana e scandinava, molto piu' capaci di assicurarsi che la classe dirigente sia la migliore possibile. Le strade da percorrere immediatamente per combattere la disoccupazione giovanile senza alcun dubbio sono tre: scuola, universita' e formazione professionale. Uno dei piu' gravi elementi di ritardo del nostro Paese, consiste proprio nel basso livello medio d'istruzione dei nostri giovani, conseguenza di un'errata politica di investimenti, e di una mentalita' che coinvolge lo Stato non meno che le famiglie. E anche il merito, va meritato, studiando, applicandosi, scommettendo sui propri talenti".

La politica puo' offrire risposte concrete o e' destinata all'inutilita'? "Solo ricominciando a credere che istruzione e ricerca rappresentano investimenti preziosi per il nostro sviluppo - anche per quello economico - potremo davvero ricominciare a crescere. I problemi degli under 25 debbono diventare da subito una priorita' delle nostre politiche sociali ed economiche generali, debbono diventare un investimento a cui dedicare gli sforzi di tutto il Paese. Certo e' difficile imporlo nell'agenda di una classe dirigente tra le piu' anziane del mondo, e allora io dico che la politica dovrebbe dare l'esempio, rinnovandosi essa stessa nelle sue forme di partecipazione. Se la cattiva politica puo' a lungo andare diventare il freno allo sviluppo di un Paese, quella buona e' il migliore fluidificante. In un sistema democratico la politica, mi creda, non e' mai inutile".

BINETTI (UDC): LE PERSONE CAPACI GENERANO LAVORO - "I dati sulla disoccupazione giovanile sono drammatici. Noi vogliamo far dialogare la politica col mondo dell'impresa, senza fermarci alla diagnosi di cio' che non funziona, ma trovando dei modelli che possano dare risposte e motivi di speranza ai giovani" dice Paola Binetti, deputata dell'Udc, e aggiunge: "Vogliamo declinare una rivoluzione silenziosa che parta davvero dalla meritocrazia: ci sono sacche di improduttivita' nel Paese alla cui base c'e' il disconoscimento merito. In qualunque attivita'- spiega- se c'e' una persona capace, genera lavoro. Con l'incapace, invece, la fonte del lavoro si secca, si inaridsce. Vogliamo mettere il merito al centro delle universita', della politica, delle scelte degli imprenditori".

La deputata centrista parla anche di rilanciare "un modello di alta formazione, che parte dalla diagnosi dei bisogni del mondo del lavoro e orienta l'attivita' di formazione a persone che potrebbero occupare poi quelle posizioni di cui c'e' bisogno. Vogliamo invertire il punto di vista: non piu' giovani che cercano lavoro, ma il lavoro che cerca i giovani".

DAMIANO (PD): CREARE LAVORO, POLITICA TROVI LE RISORSE - "Dobbiamo dare lavoro ai giovani e per farlo bisogna innanzitutto battere le politiche di rigore: l'Europa sta cambiando direzione, finalmente si fa di nuovo attenzione allo sviluppo" spiega alla Dire Cesare Damiano, deputato del Pd ed ex ministro del Lavoro. "Ora bisogna dedicare ai giovani politiche concrete di sostegno e noi abbiamo gia' confezionato una serie di proposte in merito. Alla Camera c'e' una proposta di legge bipartisan sull'imprenditoria giovanile femminile. Poi- aggiunge- per quanto riguarda il mercato del lavoro chiediamo correzioni alla riforma, correzioni che Monti ha promesso di accettare". Per esempio? "Una mini-Aspi piu' favorevole per i giovani che hanno requisiti ridotti; un bonus per chi viene licenziato da un lavoro a progetto; il non aumento del contributo previdenziale alle partite iva autentiche".

Infine, osserva Damiano, spazio e investimenti sulla "meritocrazia: deve valere per tutti la logica delle carriere basate sulla competenza, non semplicemente dei passaggi automatici per anzianita' ma valutazioni sulla professionalita' delle persone".


Fonte: www.diregiovani.it
Data: 06.07.2012



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Pubblicato da Lucrezia Pagano il giorno 6.7.12. per la sezione , , . Puoi essere aggiornato sui post, i commenti degli utenti e le risposte utilizzando il servizio di RSS 2.0. Scrivi un commento e partecipa anche tu alla discussione su questo tema.

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