|

Gottardo: "il valore dei nostri sacrifici per un’Italia e un’Europa più forti"


Share/Bookmark


La riforma del Lavoro che oggi approviamo, non è compiutamente ciò di cui c’è bisogno per uniformare l’Italia ai paesi più competitivi, ma è ciò che si può fare visti i limiti e le forti resistenze corporative che permangono.

Non basterà, questo è inevitabile: purtroppo da sempre sono le persone a doversi spostare dove c’è il lavoro e non viceversa, per un po’ abbiamo cercato di invertire questi fattori anche con la politica di coesione europea, ma  i costi scaricati sul pubblico ora non sono più sostenibili; se non vogliamo costringere le persone e i nostri figli a migrare oltre il dovuto, è necessario tornare a creare lavoro qui e il welfare che l’Europa potrà permettersi sarà quello che anche gli altri Paesi emergenti cercheranno o potranno permettersi. Questa è la cruda realtà per quanto dura da digerire.

La rigidità della Merkel che riflette, sia chiaro, quella della società tedesca, ma anche scandinava, austriaca, olandese, danese, sta diventando per noi l’alibi per non affrontare compiutamente i nostri gravosissimi compiti per casa. Per dare garanzie, dicono, vogliono garanzie! Citando Keynes, Krugman dice che «è nel momento del boom che serve austerità e non nella crisi». Sostiene le nostre ragioni, ma i tedeschi ribattono: «noi lo abbiamo fatto, perché voi non avete seguito questa regola?».

È normale quindi che il risultato massimo che Mario Monti potrà ottenere al prossimo vertice Europeo stia dentro queste inevitabili logiche. Meglio dirlo prima, diversamente qualsiasi anche apprezzabile risultato può essere usato come una sua sconfitta per trarre conclusioni sbagliate.

Ciò che chiediamo per costruire “PIÙ EUROPA” sta lucidamente in un europeismo politico di cui l’Italia più lungimirante è sempre stata capace; tuttavia non ci può essere più Europa e quindi Euro forte, senza conti a posto per tutti e cedimento di sovranità nazionale. Vale la pena?

Come ha ricordato Frattini, senza Unione nessun Paese europeo può reggere da solo la globalizzazione. Facile generare populismi elettoralistici, ma la realtà è questa. L’Euro significa libertà di muoversi e intraprendere senza confini, in sicurezza. Questa grande conquista forse è percepita in modo differenziato fra le generazioni, categorie distinte e aree geografiche particolari, certamente per l’economia più avanzata delle Regioni del nord-Italia è una condizione divenuta irrinunciabile.

Il Governo tecnico di Mario Monti riassume in sé il tentativo più autorevole di Europeizzare l’Italia e creare più Europa. Se salta l’Euro l’Italia non rimane unita. Se vogliamo tenerla unita la strada verso gli Stati Uniti d’Europa è quella giusta.

Isodoro Gottardo, deputato Pdl



Ti piace questa storia..?

Ricevi gli aggiornamenti ogni giorno! Abbonati!

Seguici!

Pubblicato da Lucrezia Pagano il giorno 27.6.12. per la sezione , , . Puoi essere aggiornato sui post, i commenti degli utenti e le risposte utilizzando il servizio di RSS 2.0. Scrivi un commento e partecipa anche tu alla discussione su questo tema.

0 commenti per "Gottardo: "il valore dei nostri sacrifici per un’Italia e un’Europa più forti""

Scrivi un commento

Aree del sito