|

Sarà una Francia più aperta e più vicina a noi


Share/Bookmark


CORRIERE DELLA SERA - Di Maurizio Caprara

II capo dello Stato uscente e Berlusconi? C'è stato un deterioramento dei rapporti, nonostante la buona volontà del Cavaliere. 
Il neopresidente eviti protezionismi. Male Sarkozy a schierarsi contro l'Ue per prendersi i voti della Le Pen. 
Le proposte: È al vertice europeo di giugno che la Francia potrà mostrare la sostanza delle sue nuove proposte, non domani 

ROMA «Una Francia più spinta verso lo sviluppo secondo le tesi di Francois Hollande è più vicina all'interesse italiano», diceva ieri sera al Corriere Franco Frattini, coordinatore di un gruppo del Partito popolare europeo addetto alla politica internazionale ed ex ministro degli Esteri. Tra le anomalie di questi tempi di crisi non ci sono soltanto i tecnici al governo e politici che rinunciano spesso a stare sotto i riflettori. Alle novità inusuali si aggiunge da ieri una certa soddisfazione nel centrodestra perché a vincere le elezioni a capo dello Stato, in un altro Paese europeo, è un dirigente di sinistra. In politica anche i fenomeni in apparenza contronatura hanno una loro logica. Quest' intervista a Frattini può aiutare a capire come maiciò accade. 

Il segretario del Partito democratico Pier Luigi Bersani aveva sostenuto che se la Francia avesse eletto il socialista Hollande presidente si sarebbero aperti spazi «per un'alternativa nella risposta alla crisi dopo le ricette disastrose della destra». Frattini, lei esclude che da Parigi un vento di sinistra raggiunga l'Italia?
«Mah, penso ci sia una possibilità in più perché l'Italia possa giocare un ruolo per riequilibrare le politiche dell'austerità verso altre volte a crescita e sviluppo. Mario Monti, che sia il Popolo della libertà sia il Pd stanno pungolando, può ricevere un doppio stimolo».

A fare che cosa?
«Uno stimolo nazionale a spingere l'acceleratore sapendo che a Parigi avremmo un partner convinto a riequilibrare le politiche di sola austerità. Uno stimolo per l'Europa: la Germania non può continuare a negare gli eurobond (proposte di titoli di debito di Stati dell' euro; ndr) e politiche di investimenti sottratte al computo dei deficit nazionali». 

Sta dicendo che per l'Italia sarà più facile farsi dare soldi pubblici dall'Europa?
«Gli eurobond finanzierebbero progetti e investimenti. Da sempre l'Italia ha immaginato che per un periodo limitato gli investimenti infrastrutturali fossero sottratti al Patto di stabilità. In questa direzione adesso potrebbero agire Paesi con maggioranze diverse: la Francia di Hollande, la Spagna di Mariano Rajoy, l'Italia di Monti. Finora Monti ha tentato un ruolo di ponte, ma l'opposizione franco-tedesca non glielo ha permesso».

Certo Silvio Berlusconi non ama Sarkozy, benché sia di centro-destra, e lo considera un suo ex avvocato. Faceva notare: «Sono più alto di lui».
«Un circolo vizioso ha portato a un deterioramento dei rapporti tra i due. Berlusconi aveva molta buona volontà, poi ci sono stati condotte inaccettabili dall'altro».

L'ex ministro Giulio Tremonti, citandone la disponibilità verso gli eurobond, ha dichiarato che da francese avrebbe votato Hollande. Lei, Hollande o Sarkozy?
«Entrambi hanno commesso errori. Hollande mi ha sorpreso quando ha affermato di voler rinegoziare il fiscal compact (il Trattato sulla stabilità concordato in marzo da quasi tutti i 27 Paesi dell' Ue, ndr), poi ha chiarito che non era la sua intenzione. Sarkozy mi ha colpito molto negativamente quando ha riproposto tesi protezionistiche e di chiusura dello spazio Schengen».

Lo faceva per sottrarre voti alla destra di Marine Le Pen.
«È ancora più preoccupante che per prendere i voti della Le Pen si dicano cose contro l'Europa». 

Quando eravate al governo Roberto Maroni, ministro leghista, proclamò che si poteva uscire dall'Unione europea.
«Battute senza senso, presto rientrate». 

Quindi, bene Hollande?
«Va visto se ci sarà lealtà al patto europeo siglato, me lo auguro. L'Italia ha interesse a forte collaborazione. La sfida per Hollande sarà essere europeista senza protezionismi. C'è un piccolo problema». 

Quale?«Al vertice europeo di giugno la Francia potrà mostrare la sostanza di queste proposte, non domani. Prima è in campagna elettorale per il Parlamento».

Vista così, nelle presidenziali ha vinto Hollande, ha perso la cancelliera tedesca Angela Merkel e la sua soddisfazione è perché possono derivarne meno vincoli alla spesa pubblica.
«Direi meno vincoli a politiche di crescita. Parlo di misure europee, non di spesa pubblica nazionale».

La crisi economica comunque sta creando convergenze insolite.
«Beh, certo le politiche del liberalismo classico secondo le quali i mercati si reggono da soli sono sostanzialmente tramontate».

Può essere la premessa per un governo di unità nazionale in Italia nella prossima legislatura?
«Lo vedremo dai risultati delle prossime elezioni, non lo si può dire prima Se ci sono interessi nazionali a riformare la Costituzione, a cambiare il finanziamento dei partiti, a salvare l'Italia con un buon mercato del lavoro, più la maggioranza è ampia e meglio è».

Affermazione eloquente se si tiene conto che il voto è lontano. A proposito, è lontano?
«Credo che vada tenuto lontano. Una Grecia ingovernabile, una maggioranza tedesca più debole, una Francia che ci dà una chance: con tutto questo tuffarci in una gara elettorale sarebbe dannoso. Sia Bersani, Pd, sia Angelino Alfano, Pdl, dicono che la tassazione ha raggiunto livelli insopportabili».

Ti piace questa storia..?

Ricevi gli aggiornamenti ogni giorno! Abbonati!

Seguici!

Pubblicato da Franco Frattini il giorno 7.5.12. per la sezione , , . Puoi essere aggiornato sui post, i commenti degli utenti e le risposte utilizzando il servizio di RSS 2.0. Scrivi un commento e partecipa anche tu alla discussione su questo tema.

0 commenti per "Sarà una Francia più aperta e più vicina a noi"

Scrivi un commento

Aree del sito