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La riconferma di Vladimir Putin? Un bene per l’Ue e l’Italia


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INTERVISTA DELL’ON. FRANCO FRATTINI A IL PICCOLO
L’ex ministro degli Esteri lancia il grande amico di Berlusconi E per le presidenziali negli Usa: «Obama sta lavorando bene»  Convegno a Venezia con Aznar, Babakov ed Herzog junior     

di Marco Ballico



VENEZIA «La riconferma di Vladimir Putin? Un bene per l’Ue e l’Italia».
Franco Frattini “lancia” il grande amico di Silvio Berlusconi verso le presidenziali russe del 4 marzo. Fondamentale per il nostro Paese, sostiene l’ex ministro degli Esteri, «poter contare ancora su una partnership importante in materia di sicurezza, energia, collaborazione antiterrorismo». Frattini, responsabile degli affari internazionali del Pdl, guarda però anche al prossimo anno, al voto americano che vede Barack Obama favorito per il bis e Mitt Romney «l’avversario potenzialmente più forte». E, in casa nostra, a un governo Monti «che sta lavorando bene sulla linea tracciata dal governo Berlusconi» e a una politica «chiamata ad approvare una nuova legge elettorale se non vuole essere messa sempre più all’angolo». Oggi a Venezia una conferenza internazionalesulle elezioni russe.

Che cosa si aspetta?
«Faremo una riflessione, con l’augurio che Putin venga eletto rafforzando una collaborazione già aperta con Europa e Italia, che ha avuto rapporti bilaterali con quella Federazione mai così buoni come negli ultimi anni».

Ritiene il premier Putin favorito?
«Lo è. Si tratterà di vedere se sarà eletto al primo o al secondo turno, ma credo possa coagulare un consenso importante».

Il candidato dei comunisti Gennadij Zjuganov sostiene che il 72% dello spazio televisivo è occupato dal primo ministro Putin. È un dato che può incidere? 
«Putin è apprezzato dai cittadini che certo lo voteranno non perché la televisione parla di lui, ma perché ne riconoscono il buon lavoro fatto, a fianco del Presidente Medvedev, per dare stabilità. Dopo di che è ovvio che la democrazia russa va consolidata e l’auspicio è che, a urne aperte, si apra una accentuata stagione di riforme in quella direzione».

Questione molto concreta: le forniture di gas. Gazprom ha assicurato che utilizzerà per i clienti europei gli stoccaggi sotterranei.
«È un nodo che ci preoccupa molto. Un paio di anni fa, causa la crisi tra Russia e Ucraina, i rubinetti si chiusero e l’Italia si adoperò con impegno per fare rientrare i contrasti. La sicurezza sulle forniture energetica è un motivo fondamentale per continuare a collaborare strettamente».

Ma il gas arriverà?
«È una situazione complicata, le ultime due settimane sono state di freddo eccezionale ma credo che la fornitura riprenderà con i volumi necessari».

In Italia quella del freddo è diventata una vera emergenza. Con tanto di polemiche, in particolar modo a Roma. Che ne pensa?
«In casi del genere ci si deve rimboccare le maniche e lavorare assieme ai volontari comunali, alla Protezione civile, ai militari che spalano la neve: persone che devono sentire attorno a sé un’opinione pubblica che li apprezza. Siamo purtroppo uno dei pochi Paesi che, in mezzo alla nevicata, anziché preoccuparsi di risolvere il problema, inizia da subito a rimpallarsi le responsabilità. Apprezzo molto chi in Abruzzo, Marche, Alto Lazio è rimasto senza luce, ma invece di protestare si è limitato a ringraziare l’esercito che ha tolto i cittadini dai guai».

Tra un anno si vota anche negli Stati Uniti. Chi è il rivale più pericoloso per Obama?
«Credo Romney. La difficoltà per i repubblicani è di scegliere un candidato che sappia parlare all’elettorato moderato che non ha condiviso le politiche di Obama ma non si sente di assumere posizioni estreme. Difficile immaginare vincente chi voglia eventualmente cancellare la ripresa del rapporto con la Russia e il mondo arabo. In questo vedo Obama avere buon gioco, del resto è giusto riconoscergli grandi meriti».

Un bis scontato?
«Serve un’anima moderata, molto patriottica, ma non contraria ai valori della solidarietà e della giustizia sociale. Si tratta in ogni caso di rispettare le scelte delle primarie, attraverso le quali la democrazia americana dà sempre prova di grande vitalità».

Monti da Obama. Abbiamo ritrovato credibilità?
«Sono fiero di un premier che, confermando un’alleanza storica, riesce pure a dare un messaggio rassicurante ai mercati. Si è confermata la linea del grande impegno euroatlantico di Berlusconi e mio, che Monti sa interpretare in modo eccellente con la sua riconosciuta onestà intellettuale». «Tra il governo precedente e questo, tra le manovre di prima e le liberalizzazioni di oggi, si è imboccata una strada virtuosa che spiega il largo consenso pur in una fase di provvedimenti molto rigorosi».

Come salvare la politica oggi messa all’angolo?
«Dipende da noi. Concretamente si tratta di approvare in tempi brevi la riforma elettorale».

La sua proposta?
«Si ridia al popolo la possibilità di scegliere gli eletti con i collegi e le preferenze».

Le liste bloccate?
«Solo per una quota minima di persone di alto profilo non abituate a raccogliere voti sul territorio».

Nel 2013 ancora larghe intese o di nuovo un confronto bipolare?
«Difficile immaginare di restituire agli italiani le preferenze togliendogli però la scelta del premier. Noi che guardiamo al Ppe non possiamo non essere alternativi a una coalizione che schieri Vendola e Di Pietro, ma una nuova legge elettorale può favorire la costruzione di un bipolarismo moderato, non più da guerra quotidiana».

Tocca ad Alfano?
«È un’ipotesi che sostengo. Ma si dovrà passare attraverso le primarie, un metodo che rafforza il candidato».

Che ruolo avrà Berlusconi?
«Non credo abbia intenzione di scendere ancora in campo in prima persona ma avrà di sicuro un ruolo di leader politico. Non dimentichiamo che la politica italiana, prima costretta alle maggioranze variabili post-voto, è cambiata grazie a lui». 

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LA CONFERENZA DI VENEZIA
Un approfondimento sulle elezioni russe, pure con l’ex premier spagnolo Aznar. Oggi a Venezia, Isola di San Servolo, a partire dalle 9, la conferenza internazionale “The Russian Presidential elections: the European expectations” promossa dalla Fondazione italiana Alcide De Gasperi, di cui Franco Frattini è presidente, e dall’Institute of International Integration Studies di Mosca, centro di ricerca sui processi di integrazione Russia e Europa. L’incontro offre l’opportunità di mettere a fuoco lo scenario politico russo a meno di un mese dalle elezioni, uno degli appuntamenti internazionali chiave del 2012. Con Frattini saranno presenti tra gli altri l’ex primo ministro spagnolo Josè MariaAznar, il primo vicepresidente della Duma con delega ai rapporti internazionali Alexander Babakov, Yitshk Herzog figlio dell'ex presidente di Israele, il vicepresidente della Regione Veneto Marino Zorzato, la presidente della Provincia di Venezia Francesca Zaccariotto e il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni. Panel tematici anche con Giuliano Urbani e Vittorio Sgarbi. L'organizzazione è stata resa possibile anche grazie al contributo di Michaela Biancofiore, segretario della commissione affari Esteri della Camera e vice responsabile Italiani nel mondo del Pdl, e di Alessandro Musolino, presidente onorario giovani del Ppe, già coordinatori dell'appuntamento di Tel Aviv "Lo sviluppo delle relazioni tra Russia, Ue e Israele".


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Pubblicato da Franco Frattini il giorno 11.2.12. per la sezione , . Puoi essere aggiornato sui post, i commenti degli utenti e le risposte utilizzando il servizio di RSS 2.0. Scrivi un commento e partecipa anche tu alla discussione su questo tema.

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