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Frattini: non dobbiamo perdere la Russia


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© Sputnik. Alexei Danichev

Nel frattempo la tensione a livello internazionale sale, così come dimostrato dalle intenzioni della NATO di dispiegare mezzi pesanti nell'Europa orientale. Sputnik Italia si è rivolto per un approfondimento a Franco Frattini, presidente della SIOI, Società Italiana per l'Organizzazione Internazionale — UN Association for Italy, già Ministro degli Esteri.

Quali sono le sue aspettative per il Forum Economico di San Pietroburgo? Può essere un'occasione di disgelo anche politico?
Gli USA imbarazzati, interesse senza precedenti verso il Forum di San PietroburgoIo credo di sì e me lo auguro fortemente. L'argomento su cui io rifletterò nel mio intervento è il seguente: in un'era di globalizzazione dell'economia, delle sfide e dei rischi non è immaginabile ritornare alle strategie dei blocchi contrapposti, come non è immaginabile isolare la Russia. A mio avviso non è immaginabile perdere la Russia come partner strategico, perché certamente l'economia globale richiede collaborazione, interscambio e non isolamento dei partner. Il legame tra economia globale e cooperazione politica è molto forte. 

Qual è il suo punto di vista sulle sanzioni antirusse?
Io credo che sia stato un suicidio per l'Europa, che viene fortemente danneggiata da queste politiche di sanzioni. Ovviamente i nostri alleati americani hanno assai poco da perdere da queste politiche, perché il loro livello di interscambio economico con la Russia era estremamente più basso rispetto all'Europa. Le sanzioni non aiutano a risolvere le preoccupazioni dei Paesi dell'Est membri dell'Unione Europea, penso alla Polonia, ai Paesi Baltici. Io credo che sia molto meglio ripensare questa politica di sanzioni e attuare tutti gli accordi che ci sono e sopratutto mettere in cantiere il nuovo accordo di associazione e cooperazione tra Europa e Federazione Russa, che è stato sospeso; ce n'è uno che è molto antico e va cambiato. Il negoziato sul nuovo accordo Russia-Unione Europea è stato fermato, credo che sarebbe un bel segnale riprendere i negoziati, dove poi naturalmente ognuna delle due parti difenderà i propri interessi. Si darebbe comunque il segnale che ritorna un clima non di contrasto, ma di collaborazione. Da parte russa noi ci aspettiamo che gli accordi presi a Minsk sul futuro delle regioni orientali dell'Ucraina vengano rispettati ed applicati completamente, così come deve essere completata la parte di Kiev. Quando c'è un accordo tutte e due le parti lo devono rispettare. Purtroppo non ci sono state delle investigazioni adeguate sulle azioni, che certamente sono imputabili alle forze armate di Kiev, che hanno portato proprio nelle regioni filorusse la morte di molti civili. Sono tutte questioni che andrebbero affrontate insieme.

Fine prima parte — segue.
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Pubblicato da Franco Frattini il giorno 18.6.15. per la sezione , , , , , . Puoi essere aggiornato sui post, i commenti degli utenti e le risposte utilizzando il servizio di RSS 2.0. Scrivi un commento e partecipa anche tu alla discussione su questo tema.

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