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"Impossibile fermare il processo di integrazione europea"


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Intervista Franco Frattini a Rossiskaya Gazeta

Incrociamo le dita - L’ex Ministro degli Esteri Italiano e’ sicuro: l’UE non può tornare indietro 

Candidato al ruolo di Segretario Generale della NATO da parte dell’Italia, ex titolare del Ministero degli Esteri italiano ed ex Commissario dell’Unione Europea per gli Affari Interni Franco Frattini a Mosca e’ stato insignito dell’onorificenza dell’Ordine dell’Amicizia; al tempo stesso ha partecipato alla conferenza internazionale “Russia-Unione Europea: possibilita’ di partenariato” presieduta dal Premier russo Dmitrij Medvedev e dal Presidente della Commissione Ue Jose’ Manuel Barroso. 

Nella sua intervista esclusiva a RG Franco Frattini ha detto “Ci sono molti bei presupposti messi insieme: l’amicizia che da tempo mi lega con il Capo del Consiglio russo per gli affari internazionali Igor Ivanov, la possibilita’ di partecipare ad un Forum interessante che si e’ svolto in Russia ed e’ stato organizzato dal medesimo Consiglio, e, certamente, l’amicizia con il mio ex collega, che a differenza mia rimane Ministro degli Esteri, Serghei Lavrov. E’ stato bello essere insignito di un’onorificenza da lui soprattutto perche’ questo e’ accaduto nel giorno del suo compleanno e quindi gli ho fatto gli auguri. 

Parlando dell’Unione Europea e’ impossibile non notare che essa sta vivendo tempi difficili. Lei conosce la realta’ europea e tutti i problemi attuali dell’Unione Europea. Si ha l’impressione che l’Unione Europea abbia due possibilita’ di sviluppo: o ci sara’ un unico grande stato, probabilmente, una federazione, oppure si ritornera’ indietro alla realta’ di singoli Paesi . Qual e’ a suo avviso lo scenario piu’ realistico? 

Franco Frattini: Sono assolutamente convinto che sia impossibile fermare il processo di integrazione europea, e’ un processo che deve continuare. Si dovrebbe trattare di un’integrazione prima di tutto in campo economico, ma anche in quello bancario, fiscale e certamente politico. Potrei paragonare l’integrazione europea a una bicicletta che se non va avanti cade, cosi’ anche noi siamo tenuti ad andare avanti, non abbiamo altra scelta. Una volta presa la decisione in favore della valuta unica non si potra’ tornare indietro, in quanto questo ritorno costerebbe troppo ai cittadini europei. Lo stesso discorso vale per l’integrazione politica, per esempio, nel campo della politica estera o nel campo della sicurezza. 

C’e’ un altro aspetto che riguarda le problematiche dell’accordo Schenghen. Ci ricordiamo tutti la situazione critica quando nel 2011 presso l’isola di Lampedusa e’ arrivata un’enorme massa di immigrati, per poco non e’ iniziato un conflitto con la Francia che era intenzionata a chiudere temporaneamente le frontiere con l’Italia. Successivamente all’interno dell’Unione Europea si e’ aperta una discussione sulle possibili misure da prendere in tale contesto e, almeno per quanto capisco, non si e’ giunti ad un comune accordo. Secondo Lei, anche l’Unione Scheghen e’ irreversibile? 

Franco Frattini: L’accordo Schenghen e’ una delle nostre conquiste piu’ importanti anche se non tutti i Paesi UE hanno aderito all’accordo. Credo che l’organizzazione di uno spazio unico, che va in pratica da Lisbona a Vilnius, all’interno del quale i cittadini dei Paesi UE e dei Paesi aderenti all’accordo Schenghen possano muoversi liberamente, rappresenti un passo importante sia dal punto di vista simbolico sia dal punto di vista politico. In veste di Commissario dell’Unione Europea ero responsabile dell’ampliamento della zona Schenghen verso i nuovi Paesi membri dell’UE. Effettivamente abbiamo aperto le frontiere a Paesi che ancora vent’anni fa erano nemici. Erano quelle le frontiere dove le guardie sparavano contro le persone che cercavano di attraversare le frontiere e entrare nel territorio libero dell’Europa Occidentale, ecco perche’ non possiamo tornare indietro, ma al tempo stesso non possiamo permettere che lo spazio di libero movimento sia tale per i criminali. E’ stato questo il motivo per cui nel quadro del mio mandato di Commissario UE ho fatto introdurre regole sui dati biometrici, secondo cui i dati biometrici devono essere riportati non solo nei passaporti ma anche nei visti, per escludere la possibilita’ che queste persone si possano muovere liberamente dopo essere entrate in uno dei Paesi dell’area Schenghen. In futuro dovremo studiare un sistema di controllo ai punti di entrata e di uscita dal territorio Schenghen, un sistema che ci permetta di seguire coloro che entrano ed escono ed eventualmente commettono azioni criminose. Al tempo stesso e’ importante evitare di prendere misure che potrebbero ledere i principali diritti dell’uomo, come per esempio, il diritto alla privacy. Non possiamo costringere tutti a svelare tutti i propri dati personali perche’ questo contraddice i nostri principi. 

Tornando alle questioni dell’immigrazione: nell’ Unione Europea in molti desta preoccupazione l’adesione di Paesi come Romania e Bulgaria. I nuovi membri dell’Unione Europea e della zona Schenghen aprono le porte a una nuova ondata di immigrati, anzitutto di quelli in cerca di lavoro. Lei continua a sostenere l’ampliamento della zona Schenghen e della UE in generale oppure Le sembra che per il momento sia opportuno fermarsi?

Franco Frattini: Ritengo che sia necessario continuare ad ampliare la zona Schenghen una volta che abbiamo intrapreso la strada della riunificazione dell’Europa (perche’ la Bulgaria, la Romania ed altri Paesi dell’Europa dell’Est hanno sempre fatto storicamente parte dell’Europa). Avendo avviato il processo di unificazione non ci possiamo fermare e lasciare che questi Paesi abbiano uno status di Paesi di seconda categoria, sono membri dell’Unione Europea a tutti gli effetti e mi pronuncio per la partecipazione di questi Paesi alla vita della nostra organizzazione, inclusa l’adesione di questi Paesi all’accordo Schenghen. Per poter aderire all’accordo Schenghen occorre che questi Paesi abbiano una serie di requisiti necessari e corrispondano a criteri precisi. Non credo ci sia bisogno di politicizzare questo problema, altrimenti dovremmo cambiare le regole del gioco. 

E' noto che Lei, quando era ancora Ministro degli Affari Esteri, sosteneva il passaggio al regime senza visti tra la Russia e l’UE. Oggi ci siamo accordati su una road map, c’e’ una lista di misure che dovrebbe adottare ciascuna delle Parti; a Suo avviso, esiste nell’UE un consenso sulla possibilità di un regime senza visti con la Russia? Vedremo mai questi tempi felici? 

Franco Frattini: Continuo a dare il mio pieno sostegno affinche’ le trattative sull’abolizione di visti proseguano. Sono sicuro che cio’ sia negli interessi sia dell’Europa sia della Federazione Russa. Siamo interessati agli scambi tra le persone, soprattutto tra le categorie quali imprenditori, scienziati, giovani. Si potrebbero adottare misure mirate al miglioramento dell’ambiente scientifico, dell’ambiente imprenditoriale, che potremmo cominciare a prendere già adesso, superando gradualmente la situazione venutasi a creare. 

Corrono voci che nel 2014 Lei possa sostituire Anders Fogh Rasmussen nel posto di Segretario Generale della NATO…. 

Franco Frattini: Si, il Presidente Napolitano ed il Primo Ministro Monti hanno ufficializzato la mia candidatura per l’Italia al posto di Segretario Generale della NATO, e anche Bersani l’ha sostenuta. E questo per me e’ gia’ un motivo di orgoglio : non so, certo, come questo finira’, ma il fatto stesso che mi abbiano proposto per questa posizione, e’ per me una grande soddisfazione. Per quanto riguarda le possibilita’ di successo, come diciamo in Italia: incrociamo le dita ! 








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Pubblicato da Franco Frattini il giorno 25.3.13. per la sezione , , , , . Puoi essere aggiornato sui post, i commenti degli utenti e le risposte utilizzando il servizio di RSS 2.0. Scrivi un commento e partecipa anche tu alla discussione su questo tema.

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