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Libertà religosa: è lo spread della civiltà


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Giovanni Ruggiero per Avvenire

Dal Meeting diRimini appello in difesa del diritto alla fede
L'arcivescovo di Cipro Chrysostomos: «Quando si spegne un fulcro della cristianità, si spegne una luce per tutto l'universo».
Frattini: l'Europa deve essere «forte, motivata e attiva» nella difesa di questa prerogativa
Alemanno: dove è violata, l'uomo non è più se stesso

C'è un altro "spread" - e tanti Paesi lo dimostrano addirittura con spargimento di sangue - che segna la distanza tra il diritto di professare la propria fede e la negazione dello stesso con la forza e la sopraffazione: in Nigeria, in Siria, in Pakistan, nella più vicina Cipro e in tanti altri angoli del mondo dove lo scontro non è tra le religioni ma è con gli intolleranti. Il Meeting di Rimini è preoccupato di questo e invoca quella libertà religiosa che, per dirla con le parole di Sua Beatitudine Chrysostomos II, è «frutto dell'amore di Dio e della battaglia interna nel cuore dell'uomo». Con l'arcivescovo di Nuova Giustiniana e primate di Cipro partecipano a un dibattito su questi temi il pachistano Salman Shaik, direttore del Brooking Doha Center, il sindaco di Roma, Gianni Alemanno e Franco Frattini che utilizza proprio l'immagine dello "spread" per indicare questa tragedia di cui sono vittime, in particolare, le minoranze cristiane

Chrysostomos porta il dolore della sua Cipro che è nel cuore dell'Europa: «La Turchia ha cacciato con laviolenza e la sopraffazione migliaia di famiglie cipriote e le ha sostituite con coloni giunti dall'Anatolia. Non ha rispettato i nostri luoghi sacri». Il dolore è per la creazione nel 1982 della Repubblica cipriota del Nord che nessuno ha mai riconosciuto e che ha diviso in due la piccola isola. «Quando si spegne un fulcro della cristianità - è l'amaro commento del primate cipriota - si spegne una luce per tutto l'universo». 

Salman Shaik che ha sposato una donna italiana, porta la parabola familiare come ricetta di dialogo: «Abbiamo conosciuto le nostre fedi e così ci siano conosciuti meglio». Shaik ha fatto riferimento alla «primavera araba» che oscilla ancora tra speranze e paure, soprattutto quella che un islamismo estremista possa aver la meglio sulla transizione democratica. «Questi popoli - spiega - non chiedono uno Stato laico o religioso, ma semplicemente uno Stato efficiente in grado di erogare servizi e dare opportunità». Stati nuovi che devono imparare a conoscere la democrazia: «Questi Paesi - spiega - sono all'inizio di una fase di transizione storica. I nuovi leader si sono appena imbarcati in dibattiti prima impensabili sulla vera giustizia e sulla libertà, che comprende quella religiosa oltre a quella di espressione». E paradigma di questa libertà violatala vicenda del crocifisso che si voleva scomparisse dalle aule scolastiche italiane. Frattini, con orgoglio, ricorda quella vittoria dell'Italia fatta di ricorsi contro le autorità europee che avrebbero voluto imporre il divieto. 

«Noi europei - dice Franco Frattini - non possiamo voltarci dall'altra parte quando in Nigeria le persone, soprattutto cristiane, sono colpite per aver espresso la loro fede». L'Europa, invoca Frattini che è stato commissario europeo, deve essere «forte, motivata e attiva». Dovrebbe esserlo adesso nei confronti della Siria. La verità - e Alemanno non si stanca di rimarcarlo - è che la libertà di religione è sempre secondaria, nella percezione dei media, rispetto ad altre violazioni vere o presunte. Il sindaco di Roma cita ad esempio Avvenire per essere stato l'unico in Italia a dare la notizia della piccola Rimha, la bambina pachistana accusata di blasfemia. Negli stessi giorni - nota il sindaco - gli altri giornali avevano preferito schierarsi a difesa delle tre Pussy Riot condannate a Mosca per aver intonato una "preghiera punk" anti-Putin in una cattedrale ortodossa. «Negare la libertà religiosa, - dice Alemanno - è la spia rossa che si sta impedendo il diritto alle persone di essere se stesse». L'amministrazione romana - ispirata dall'incontro in Campidoglio di Benedetto XVI nel 2009 - ha promosso un Osservatorio sulla libertà religiosa. «Roma - dice Alemanno - può dirsi capitale di questa libertà religiosa per ospitare la più grande moschea europea e la più antica sinagoga». 




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Pubblicato da Lucrezia Pagano il giorno 21.8.12. per la sezione , . Puoi essere aggiornato sui post, i commenti degli utenti e le risposte utilizzando il servizio di RSS 2.0. Scrivi un commento e partecipa anche tu alla discussione su questo tema.

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