Bene Napolitano, uso improprio delle intercettazioni
Si è messo in moto da qualche tempo uno stillicidio culminato nell’uso improprio di alcune intercettazioni e che ha come elemento di preoccupazione la possibilità che si voglia compromettere, attraverso alcune intromissioni politiche della magistratura, il ruolo e l’indipendenza del Capo dello Stato rispetto ad ogni altro potere.
Bene ha fatto, quindi, il Presidente Napolitano a richiamare all’applicazione della Costituzione, sollevando il conflitto di attribuzione nei confronti della Procura di Palermo per quelle intercettazioni, illegittime e non distrutte, che riguardano la più alta carica dello Stato ed il suo essere punto di equilibrio e garanzia del sistema.
Ancora, bene ha fatto Napolitano a ricordare la lezione di Einaudi: perché è dovere del Capo dello Stato tutelare la sfera di funzioni e di attribuzioni che la Costituzione gli attribuisce. La Costituzione deve essere dalla parte del Presidente, perché è doveroso che vada a difendere il ruolo e l’indipendenza del Capo dello Stato rispetto ad ogni altro potere, consentendogli, in aggiunta, di traghettare verso il 2013 un’istituzione solida, in grado di gestire le nuove sfide e responsabilità che ci attendono.
Qui c’è una garanzia dell’istituzione stessa e dello Stato di diritto da tutelare. Ecco perché le intercettazioni oltre a dover essere blindate ed inammissibili, dovrebbero essere soprattutto protette da un certo giornalismo poco etico che, con l’obiettivo di indebolire l’istituzione della Presidenza della Repubblica, sta trasformando un caso isolato ed indiretto di intercettazione in una sentenza sommaria ed indebita sul Capo dello Stato.
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Pubblicato da Franco Frattini
il giorno 17.7.12. per la sezione
Diritti e Libertà,
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