Ora Monti deve essere incalzato
di Marco Ballico per Il PICCOLI di TRIESTE
Il governo va incalzato e sostenuto per il bene del Paese. Ma la stagione dei Professori è destinata a esaurirsi a fine legislatura. Anzi, il ritorno della politica «è indispensabile».Franco Frattini, nel board del nuovo gruppo del Ppe per lapolitica estera, guarda all'oggi e al domani. Auspica sostegno trasversale all'operazione spending review ma immagina che tra un anno «sarà di nuovo il tempo di due schieramenti contrapposti, due candidati premier e due proposte alternative». Nello schieramento di centrodestra l' obiettivo è complicato ma ambizioso: «Riunire i moderati e, dunque, concretizzare il sogno di Silvio Berlusconi».
Frattini, non sono mancate le bacchettate del segretario del Pdl Alfano al governo Monti. Prove di crisi?
No, il governo Monti arriverà al termine del suo compito. Ci siamo presi un impegno e lo manteniamo. Alfano ha fatto bene a dar voce a una forte insoddisfazione sugli interventi in materia fiscale e sugli scarsi risultati dei tagli di spesa, ma credo che il tentativo del ministro Giarda vada incoraggiato. Criticare alcuni passaggi, che sono stati anche imbarazzanti, e insistere perché alla fase della pressione fiscale segua quella della crescita non significare voler staccare la spina. E' un governo da incalzare ma da sostenere.
Che fare sul lavoro?
La riforma va approvata senza stravolgimenti. Le imprese chiedono più flessibilità in entrata e questo va dato. Nella convinzione che gli imprenditori non hanno interesse a licenziare, e quindi a contrarre la propria società, ma ad aumentarne le dimensioni.
Sulle pensioni d' oro avete sgambettato il governo. Com'è andata?
Abbiamo solo richiamato alla coerenza con quanto fatto sinora. L'imprudenza è rientrata e si è ritornati alla linea, molto apprezzabile, che Monti aveva mostrato sulle retribuzioni ai manager pubblici. Nessuna deroga allora, nessuna deroga stavolta.
Quando finirà la stagione dei Professori?
A fine legislatura perché questa è una fase solo emergenziale. Il ritorno della politica nel 2013 è indispensabile. Così come si dovrà restituire ai cittadini la possibilità di scegliere da chi essere rappresentati.
Eppure la politica non sembra essersi ripresa. Sul caso Lusi siamo alla richiesta d'arresto.
Non conosco gli atti e non so cosa voterei se fossi senatore rispetto a risultanze che sembrano molto gravi. Ciò che conta sarà non dare all'opinione pubblica il messaggio devastante di una Casta che continua ad autoproteggersi.
Il suo segretario Alfano è sembrato inizialmente indulgente in tema di finanziamento pubblico ai partiti.
Ne abbiamo parlato a lungo e abbiamo condiviso il taglio, da subito, del 50% dei rimborsi. Primo passo per arrivare poi a un sistema con l'8 per mille, quello delle libere donazioni. Sono favorevole al modello dei partiti americani. Di certo nel nuovo soggetto che costruiremo non ci potrà essere un tesoriere infedele che maneggia decine di milioni di euro. Inimmaginabile il finanziamento pubblico, tanto meno così pesante.
Il soggetto nuovo di cui parla significherà il fallimento del Pdl?
Il Pdl non può più tollerare la divisione dei moderati. Le abbiamo accettate proponendo un'alleanza per il governo ma adesso, dopo che Fi e An si sono fusi, con l'uscita di Fini e l'Udc a lungo all'opposizione, è venuto il momento di azzerare tutto e di unire i moderati come già in Francia, in Germania, in Spagna. Sotto l' insegna del Partito popolare europeo.
Basterà cambiare nome?
Certo che no. Servirà un congresso che affronti la sostanza e non la forma. Un congresso che faccia nascere una forza moderata che si ispiri alle tradizioni liberali, riformiste e cattoliche, un grande asse dei moderati italiani.
Lo dice anche Casini. E' arrivato prima lui con il partito della Nazione?
Con tutto il rispetto per Casini, sono le cose che Berlusconi dice dal 1994. Abbiamo il dovere di realizzare questo sogno. Lo si dovrà fare attraverso una costituente, non certo a livello di ufficio di presidenza.
Quando il congresso?
Al momento giusto, credo in autunno. Ci sarebbe il tempo per illustrare il progetto agli italiani, un po' come accadde con la sapiente informazione fatta su Forza Italia.
Ma in questa casa ci potranno stare ancora gli applausi per i voti di Le Pen?
Quegli applausi sono un pericoloso messaggio populista ed estremista. In un grande partito le visioni diverse sono sempre accettate, l'importante è che manifestazioni senza capo né coda non rappresentino la linea maggioritaria.
Torniamo agli affanni della politica. L'ultima in casa Lega è la laurea albanese di Renzo Bossi.
Un'altra vicenda triste per chi ha fatto del motto «Roma ladrona» la sua bandiera contro l'illegalità. Sto con Maroni e la sua scopa per ripulire il movimento e ridargli la dignità che merita la base.
Si potrà ricostruire un'intesa con il Carroccio?
Se la Lega interromperà la sua posizione oltranzista, ci sono i margini per ricucire. Perché i valori che ci uniscono rimangono gli stessi di sempre. Proprio in Friuli Venezia Giulia, a Gorizia, c'è il modello dell'alleanza con la Lega fondata su buona amministrazione e concordanza del programma. Non c'è dubbio che continueremo a governare in una città che è esempio da imitare anche altrove.
Accordo possibile anche con Bossi segretario?
Ho molto rispetto per la sua vicenda umana. Quando vedo il padre di famiglia che ammette gli errori dei figli provo tristezza. Ma credo che una Lega affidata a Maroni rappresenti lo sbocco innovativo auspicato dai militanti e auspicabile per le posizioni di centro.
E il premier, nel 2013, come lo sceglierete?
Con le primarie.
Alfano?
Un buon candidato, ma ce ne possono essere altri.
Anche Berlusconi?
Non credo sia la sua volontà. Ma chi ha cambiato la storia politica italiana degli ultimi vent'anni non potrà non essere ancora punto di riferimento.
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Pubblicato da Franco Frattini
il giorno 4.5.12. per la sezione
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