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Stati Uniti ed Europa si alleino per essere garanti della stabilità dei mercati


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Giovedì, 9 febbraio 2012
Di Tommaso Cinquemani

“Stati Uniti ed Europa si alleino per essere garanti della stabilità dei mercati”. Franco Frattini, ex ministro degli Esteri, sceglie Affaritaliani.it per lanciare un appello al premier: “Monti deve usare Obama come sponda per arginare lo strapotere della Merkel e puntare sulla crescita. Questo vuol dire flessibilità del mercato del lavoro, infrastrutture ed eurobond”. Poi respinge chi, sulla scena internazionale, ha dichiarato che l’Italia è tornata a farsi sentire nel mondo dopo il periodo di Berlusconi: “In Italia è successo un fatto mai visto: i due principali partiti fanno parte della stessa maggioranza. Se noi non avessimo subito l'ostruzionismo parlamentare ogni giorno  le cose sarebbero andate diversamente”.

Onorevole Frattini, nell'incontro tra Monti ed Obama prevalgono gli elementi di continuità o di frattura rispetto al governo Berlusconi?
“Fino ad ora c'è stata una riaffermazione di tutti i principi che avevano guidato la politica estera italiana. Noi siamo un alleato leale degli Usa, come gli americani hanno sempre affermato”.

Quale sarà il tema centrale della visita di Monti?
“Di sicuro il rinsaldarsi di un'alleanza tra Europa e Stati Uniti, specialmente sul tema della stabilità finanziaria. Un tema che nelle ultime settimane ha assunto toni drammatici. Stati Uniti ed Europa devono unirsi per essere garanti di una stabilità sui mercati. Un obiettivo su cui Monti ha molta carte da giocare poiché l'Italia ha fatto i compiti a casa meglio di altri Stati”.

Obama ha sempre spinto perché l'Europa adotti politiche per la crescita e non solo per il rigore. Obama troverà un alleato in Monti per arginare lo strapotere di Angela Merkel?
“Assolutamente sì. Anche perché c'è una comunione di intenti tra Monti e il Parlamento italiano. Non dimentichiamo che noi abbiamo dato un mandato molto preciso al premier votato a grandissima maggioranza in cui si mette la crescita prima di tutto. Questo vuol dire flessibilità del mercato del lavoro, infrastrutture ed eurobond. Su questi punti c'è di sicuro una sintonia tra Monti e Obama”.

Su molti giornali internazionali si è letta la frase “Italy is back” per simboleggiare il ritorno dell'Italia sulla scena internazionale dopo il governo Berlusconi. Ritiene sia un giudizio poco lusinghiero nei confronti dell'ex premier?
“Non la vedo in questo modo. In Italia è successo un fatto mai visto: i due principali partiti fanno parte della stessa maggioranza parlamentare. Questo evidentemente dà ad un governo una forza straordinaria. Se noi non avessimo subito l'ostruzionismo parlamentare ogni giorno  è chiaro che gli scenari sarebbero stati diversi.

Non c'è una tendenza a scaricare su Berlusconi gli oneri della crisi?
“Non credo. Oggi si comprende come le misure che Monti sta attuando sono misure in parte avviate da Berlusconi. Il 2011 è stato un anno di azioni per il risanamento che comprende tre manovre di Berlusconi e una di Monti. C'è stato una continuità tra Monti e Berlsuconi.

Vista al crisi economica l'Italia dovrebbe rivedere il suo impegno sugli scenari di guerra?“Credo che sarebbe sbagliato ritirarci da Paesi come l'Afghanistan. Gli impegni internazionali sono un investimento, non un costo. Se noi fossimo assenti saremmo meno credibili come partner internazionali”.

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