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Libia: terroristi non si fermeranno con colloqui di pace. Servono peacekeeping e peace enforcing


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Finora si è assistito senza agire

L’ONU deve affrontare in Consiglio di Sicurezza il tema della Libia: un territorio con un Parlamento nominato e un altro autoproclamato dagli islamisti a Tripoli; con un esercito e altre milizie "lealiste" del Generale Haftar, appoggiati dall'Egitto, e una quantità di milizie territoriali-tribali che hanno aderito all'Isis per meglio distruggere le tribù storicamente nemiche. Senza, con ciò, una parvenza di "sistema statale".

Si può pensare che la penetrazione dei terroristi, cui dal 2012 si è assistito senza agire, si fermi con i "colloqui di pace"? Io non credo, e spero che l’ONU, con attiva partecipazione della Lega Araba, decida in fretta per una missione di peacekeeping e peace enforcing.


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Pubblicato da Franco Frattini il giorno 16.2.15. per la sezione , , , , . Puoi essere aggiornato sui post, i commenti degli utenti e le risposte utilizzando il servizio di RSS 2.0. Scrivi un commento e partecipa anche tu alla discussione su questo tema.

1 commenti per "Libia: terroristi non si fermeranno con colloqui di pace. Servono peacekeeping e peace enforcing"

  1. CARO FRANCO, IL MOMENTO MI PARE MOLTO GRAVE E MI DA APPRENSIONE DOVER PERSARE ALL'INTERVENTO DELL'ONU CHE ULTIMAMENTE HA LASCIATO MOLTE PERPLESSITA' SUL SUO AGIRE ... ED IN PARTICOLARE COME IMMAGINI IL MIO PENSIERO VA A QUANTO ACCADUTO IN COSTA D'AVORIO ! ! !

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