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Dibattito in SIOI - I temi caldi della politica estera: priorità e strumenti di azione dell’Italia


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DIBATTITO in SIOI
I temi caldi della politica estera: priorità e strumenti di azione dell’Italia

Stefano FOLLI, editorialista del Sole 24 Ore
Michele VALENSISE, Segretario Generale del Ministero degli Affari Esteri
Paolo VALENTINO, corrispondente diplomatico del Corriere della Sera

 Franco FRATTINI, Presidente della SIOI



Farnesina,basta tagli,siamo a punto di non ritorno Valensise, paradossale riduzione mezzi, risorse vanno aumentate 
La Farnesina "e' al punto di non ritorno": i suoi compiti aumentano, i suoi incarichi sono sempre piu' impegnativi - anche alla luce delle nuove sfide internazionali - ma le risorse hanno subito "una paradossale riduzione", spingendo il ministero in "recessione". L'allarme, l'ennesimo lanciato dalle feluche, arriva direttamente dal segretario generale del ministero degli Esteri, Michele Valensise che, proprio mentre torna d'attualita' un altro possibile sacrificio da parte dei ministeri (quell'ulteriore taglio, anche se non lineare, del 3% per contribuire alla legge di stabilita'), mette in guardia sulla necessita' di non lasciare senza ossigeno la diplomazia italiana. Perche' se e' vero che le risorse "vanno gestite con rigore, queste non possono essere tagliate" ma, al contrario, "aumentate", ribadisce Valensise, cogliendo l'occasione di un convegno della Sioi sulle sfide della diplomazia per rilanciare il messaggio degli 'ambasciatori' italiani.

 Il segretario generale della Farnesina ricorda cosi', numeri alla mano, i sacrifici gia' fatti dagli Esteri le cui spese sono scese allo 0,2% di quelle totali dello Stato (contro medie ben piu' alte nei bilanci degli altri principali partner) e un 'esercito' di diplomatici di 900 unita'. In Francia sono tre volte tanto (2.700), in Gran Bretagna il quadruplo (3.500), ricorda, non dimenticando di sottolineare la sfide cruciali. Quelle mondiali, a fronte di quando accade sui teatri internazionali, ma anche quelle che vedono l'Italia in prima linea, come il Mediterraneo e il ruolo che Roma puo' svolgere per contribuire a risolvere molte crisi: quella libica in prima battuta.

Parole cui fa eco Franco Frattini, ex ministro degli Esteri e presidente del Sioi: "Le istituzioni si possono riformare ma non rottamare", rimarca. Mentre al vaglio di Palazzo Chigi resta il dossier del contributo che ogni ministero dovrebbe dare alla spending review, sulla scia delle proposte avanzate dal commissario Carlo Cottarelli, proseguono i colloqui individuali ministero per ministero per centrare quell'obiettivo di risparmi di spesa per un 3%. Obiettivo cui sarebbe chiamata anche la Farnesina che avrebbe presentato una serie di ipotesi da mettere sul piatto tra cui - ma si tratta di prime indiscrezioni - una riforma delle indennita' per il personale all'estero, una revisione dei contributi agli organismi internazionale e gli effetti del turn-over negativo. 


 Nuove sfide diplomazia italiana, "guerre e raid non bastano" 
"Bisogna lottare contro il terrorismo ma niente semplificazioni" 
In una situazione internazionale caratterizzata da fortissime tensioni da est a ovest e da sfide future, soprattutto nell'area mediorientale, la diplomazia italiana puo' e deve dare inizio ad una nuova fase con la consapevolezza che i suoi strumenti possono essere un completamento, se non un'alternativa, alle azioni di guerra. "L'obiettivo oggi, soprattutto in Medio Oriente e Nord Africa, dove i terroristi dell'Isis stanno approfittando della disgregazione degli Stati nazionali, e' favorire l'ordine sul disordine", spiegano fonti qualificate all'ANSA in occasione del dibattito 'I temi caldi della politica estera: priorita' e strumenti di azione dell'Italia', oggi a Roma presso la Societa' Italiana per l'Organizzazione Internazionale a cui partecipano, tra gli altri, il Segretario Generale della Farnesina, Michele Valensise, e il presidente della Sioi Franco Frattini.

L'Italia, per il suo ruolo centrale nel Mediterraneo, deve porsi in maniera innovativa. "La strategia del sostegno acritico non funziona piu'. Bisogna guardare ai processi in corso ed essere in grado di accompagnarli", spiegano le fonti. Un approccio nuovo che vuol dire tenere conto della societa' civile, dei processi sociali, economici e culturali, anche nella lotta al terrorismo. "Bisogna combattere i tagliagole, che sono rimasti chiusi nel Medio Evo, ma le azioni di guerra e i raid non bastano. E vanno evitate le semplificazioni eccessive". In questa nuova fase la diplomazia italiana deve lavorare per favorire i processi di riconciliazione nazionale, ad esempio aiutando l'Iraq a ricostruirsi su basi solide. E, nel caso della Siria, facendo rientrare costruttivamente in gioco l'Iran.

L'attuale situazione in Iraq e Siria, la stabilizzazione del Mediterraneo e la risoluzione dell'immigrazione clandestina: sono stati questi i temi principali affrontati dal Segretario generale del ministero degli Esteri, Michele Valensise e dal presidente della Sioi Franco Frattini, nel corso della conferenza "I temi caldi della politica estera: priorita' e strumenti di azioni dell'Italia", che si e' tenuta oggi a Roma presso la Societa' italiana per l'organizzazione internazionale. "Prima priorita' del semestre italiano di presidenza dell'Unione europea e' la crescita e l'occupazione", ha detto Valensise. "Tema ricorrente, ma sul quale le energie del governo si stanno concentrando. Le conclusioni del Consiglio europeo di giugno sono importanti e hanno introdotto un parametro preciso di flessibilita'. Questo consiglio europeo ha aperto la strada a una serie di mese a punto con incentivo a sviluppo investimenti e politiche per la creazione di nuovi posti di lavoro", ha aggiunto.  

  Il Segretario generale della Farnesina ha poi affrontato il tema della Siria. "L'instabilita' cronica in Siria e' un prodotto di cattive valutazioni", ha affermato Valensise. "Nell'estate del 2013, vicini a un intervento militare in Siria, fu la voce dell'allora ministro degli Esteri italiano, Emma Bonino, a dissuadere dall'intervento", ha aggiunto Valensise, secondo il quale anche il fenomeno dell'Isis e' stato sottovaluto. "E' una realta' che conquista, che si autoalimenta, un fenomeno che va affrontato con grande decisione dalla comunita' internazionale. Abbiamo un rapporto stretto con il governo regionale del Kurdistan iracheno, che sottolinea la presenza dell'Italia e della comunita' internazionale al problema", ha sottolineato il Segretario generale del ministero degli Esteri, che ha poi affrontato il tema della Libia.

Per quanto riguarda il controllo all'immigrazione clandestina, Valensise ha sottolineato che il problema "dovrebbe diventare un tema di condivisione a livello europeo. Vogliamo che sia un tema di condivisione a livello europeo". "Vorremmo un'Europa piu' coesa e unita, ma rimane sempre al di sotto delle speranze ed esigenze dei paesi che compongono l'Unione europea", ha aggiunto Valensise, secondo il quale l'Europa dovrebbe avere un maggiore coordinamento anche nel settore dell'energia e dell'euro.

 "La crisi in Libia va risolta tramite una mediazione internazionale E' un paese a cui siamo legati da numerosi vincoli. E' un test per la comunita' europea sulla capacita' di contribuire a una risoluzione della crisi a livello politico. Chi immagina una risoluzione armata immagina una risoluzione inattuabile", ha aggiunto Valensise, che ha ricordato come attualmente l'unica ambasciata presente in Libia, tra i paesi del G7, sia quella italiana. Valensise ha poi dichiarato che per l'Italia e' fondamentale il processo di adesione dei paesi dei Balcani. "Il traino dell'Italia nei confronti di Albania, Montenegro e Serbia e' un dato di fatto del quale dobbiamo essere fieri", ha aggiunto

Il Segretario generale ha detto che "bisogna affrontare la questione del Mediterraneo con approccio globale e concentrando le competenze che ci permetterebbero di agire su diversi piani". "Dovremmo lavorare sulla stabilizzazione della zona e sul raccordo sul piano politico, di cooperazione e di scambi culturali. Dobbiamo avere un'agenda condivisa", ha aggiunto Valensise, che infine di e' soffermato sul ruolo fondamentale di Teheran.

 "L'Iran ha un ruolo importante per la stabilizzazione della regione, in particolare dell'Iraq. Abbiamo sostenuto un approccio regionale da molto tempo dell'Iran. I negoziati con l'Iran sono stati prorogati e speriamo possano giungere a un accordo. Un esito positivo dei negoziati e' di straordinaria importanza per gli sviluppi futuri della zona, per l'assetto della regione e del mondo negli anni a venire", ha aggiunto Valensise

L'intervento di Frattini e' invece partito dall'attuale crisi in Ucraina. "Mi auguro che il prima possibile le sanzioni europee vengano riviste". "Non erano nell'interesse dell'Europa. Questa strategia del "prima si sanziona poi si fa politica" mostra qualche problema. "Il cessate il fuoco sta tenendo: lo garantiamo, ma ci asteniamo dall'escalation sanzionatoria", ha aggiunto Frattini, che ha poi sottolineato che l'Europa sta attraversando una fase di transizione di "straordinaria importanza". "E' la prima volta - ha detto Frattini - che un presidente della Commissione europea viene 'sostanzialmente eletto'. Jean Claude Junker ha accettato la sfida. Il Parlamento europeo valutera' la Commissione, piu' o meno come fa un'Assemblea con un governo nazionale". Frattini ha aggiunto: "Siamo in una fase di transizione in cui le famiglie politiche si sono a lungo confrontate e abbiamo una Commissione" che deve guardare "alla tenuta complessiva dell'equilibrio economico finanziario in modo severo". 

Sull'Iraq Frattini ha detto che "l'assenza di governi stabili favorisce gli estremisti". "Quando mancano i governi ne approfittano gli estremisti, che hanno l'obiettivo di distruggere le istituzioni politiche e invadere aree, come per esempio il Kurdistan. Se cade quello cade l'ultimo presidio dei cristiani d'oriente", ha aggiunto l'ex ministro degli Esteri, secondo il quale l'Iran e' indispensabile per contrastare lo Stato islamico, che vuole distruggere l'Iraq, la regione autonoma del Kurdistan iracheno e altre aree limitrofe.   

 Isis: Frattini, forte in Iraq perche' abbiamo dato armi Valensise, sottovalutata la sua evoluzione patologica 

"Se l'Isis e' cosi' forte in Iraq e' perche' noi gli abbiamo dato le armi in Siria direttamente o indirettamente". Lo ha detto l'ex ministro degli Esteri Franco Frattini parlando delle responsabilita' dell'Occidente nella situazione di instabilita' del Mediterraneo ad un convegno del Sioi. Per il segretario generale della Farnesina Michele Valensise "abbiamo sottovalutato l'Isis, il suo sviluppo e la sua evoluzione patologica". 

 La minaccia viene da sud, Italia assuma ruolo centrale "Occorrono sforzi e risorse proporzionate alle ambizioni" 
La vera minaccia sul fronte della politica internazionale oggi viene da sud, per questo l'Italia e' chiamata a svolgere un ruolo di primo piano e la diplomazia italiana e' chiamata a dare il via ad una fase nuova per la quale serviranno "sforzi e risorse". E' quanto emerge a margine del dibattito 'I temi caldi della politica estera: priorita' e strumenti di azione dell'Italia', oggi a Roma presso la Societa' Italiana per l'Organizzazione Internazionale a cui partecipano, tra gli altri, il Segretario Generale della Farnesina, Michele Valensise e il presidente della Sioi Franco Frattini. "Il conflitto in Ucraina sara' gradualmente superato, la vera minaccia viene da sud, di cui il terrorismo e' una dimensione centrale. E mentre durante la guerra fredda l'Italia rappresentava una costola meridionale oggi e' la costola centrale di un'alleanza che vede coinvolti non piu' solo Stati Uniti ed Europa ma anche i Paesi arabi", spiegano all'ANSA fonti qualificate. "L'Italia ha gli asset per poter essere protagonista ma occorre che, attraverso la diplomazia, si faccia sistema e si abbia un approccio olistico. Solo cosi' si puo' acquistare influenza nell'area", spiegano le fonti. "Nell'area del Mediterraneo - ha sottolineato Valensise - l'Italia sta giocando un ruolo di primaria importanza. In Libia innanzitutto dove quella italiana e' l'unica ambasciata del g7 presente" e si sta lavorando "ad una composizione politica della crisi che e'' l'unica possibile. E' impensabile che la crisi si risolva con uno scontro finale tra i diversi gruppi", ha aggiunto Valensise ricordando il ruolo centrale dell'Italia anche in Siria: nell'estate del 2013 "fu il ministro Bonino a mettere in guardia i partner internazionali sulle conseguenze di un'azione militare". E' chiaro che una sfida cosi' multidimensionale richiede risorse adeguate alle ambizioni: "Per avviare una nuova fase del 'nostro stare nel mondo' bisogna prima fare una riflessione su sforzi e risorse necessarie", concludono le fonti.  

 L.Stabilita':Valensise,Farnesina e' a un punto di non ritorno Riduzione paradossale dei mezzi, le risorse vanno aumentate 
Sulle risorse la Farnesina e' "a un punto di non ritorno". E' l'allarme del segretario generale del ministero degli Esteri Michele Valensise ad un dibattito organizzato dal Sioi. A fronte di un aumento dei compiti, degli incarichi e delle aspettative nei confronti dei nostri ambasciatori, "c'e' stata una paradossale riduzione dei mezzi. Siamo arrivati a un punto di non ritorno", ha aggiunto definendo questa una fase di "recessione": "Le risorse vanno aumentate. Certo gestite con maggior rigore ma non diminuite"  Il bilancio del ministero degli Esteri, ha ricordato Valensise intervenendo al convegno della Sioi 'I temi caldi della politica estera: priorita' e strumenti di azione dell'Italia', pesa per lo 0,2% su quello complessivo dello Stato e i diplomatici italiani sono circa 900 contro gli oltre 1.000 di Francia e Gran Bretagna. Per Franco Frattini, ex ministro degli Esteri e presidente del Sioi "le istituzioni si possono riformare ma non rottamare".

  Iran: Valensise, Teheran ha ruolo fondamentale per stabilizzazione dell'area
L'Iran ha un ruolo fondamentale per la stabilizzazione della regione, in particolare dell'Iraq: lo ha detto il Segretario generale del ministero degli Esteri, Michele Valensise, nel corso della conferenza "I temi caldi della politica estera: priorita' e strumenti di azioni dell'Italia", che si e' tenuta oggi a Roma presso la Societa' italiana per l'organizzazione internazionale (Sioi). "Abbiamo sostenuto un approccio regionale da molto tempo dell'Iran. I negoziati con l'Iran sono stati prorogati e speriamo possano giungere a un accordo. Un esito positivo dei negoziati e' di straordinaria importanza per gli sviluppi futuri della zona, per l'assetto della regione e del mondo negli anni a venire", ha aggiunto Valensise.  

(Fonti ANSA, NOVA e Adnkronos)


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Pubblicato da Lucrezia Pagano il giorno 1.10.14. per la sezione , , , , , . Puoi essere aggiornato sui post, i commenti degli utenti e le risposte utilizzando il servizio di RSS 2.0. Scrivi un commento e partecipa anche tu alla discussione su questo tema.

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