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Frattini: L'Europa deve ripensarsi (intervista AVVENIRE)


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Il semestre italiano è di transizione. I nuovi commissari si insedieranno a novembre. Non ha pertanto senso contestare Renzi perché non ha indicato con precisione gli obbiettivi da realizzare nel semestre, perché se si realizzeranno questo accadrà nel corso e alla fine della legislatura». 

Franco Frattini, ex ministro degli Esteri e ex vicepresidente della Commissione Ue, spiega: «Renzi ha disegnato la rotta, onestamente non poteva fare molto di più. Ma dire che è un semestre di transizione  non significa affatto sminuirne l`importanza. In questo periodo vanno via Barroso e Van Rompuy. E c`è da misurarsi, per la prima volta, con l`approvazione del programma di Junker davanti al Parlamento europeo, il cui esito è tutt`altro che scontato. La presidenza italiana sarà l`unico punto di riferimento di un`Ue che, oltre a rinnovare tutti i vertici, deve cominciare a ripensare se stessa». 


Il premier ha detto che l`Italia ha dato aIl`Ue più di quanto abbia preso. È d`accordo? 
È sicuramente vero. Credo che ora sia venuto il momento di far valere le nostre richieste. Io punterei su due aspetti: innanzitutto l`immigrazione. Non è l`Ue che deve farci un piacere, aiutandoci nella gestione dei profughi. È l`Ue che deve prendere atto che i confini meridionali sono i confini dell`Unione. L`altro aspetto è la questione dei fondi di coesione. Serve una maggiore flessibilità: le aree meno sviluppate del nostro Sud non possono essere comparate con quelle della Polonia, della Bulgaria o della Spagna. È anche questa la ragione per cui in passato ne abbiamo usufruito in maniera limitata. 

Più flessibilità nei vincoli di bilancio. È il mantra italiano… 
È una richiesta sacrosanta. Però bisogna intendersi: quando sento qualcuno in Europa che dice: la flessibilità era già prevista nelle regole, allora non va bene. Bisogna cambiare le regole del gioco, studiando meccanismi nuovi per rilanciare l`economia e l`occupazione. 

Su Londra e la Russia Renzi è stato chiaro… 
È una follia immaginare l`Ue senza la Gran Bretagna. Io credo che bisognerebbe tentare di coinvolgere maggiormente, per esempio offrendo loro il commissario al mercato interno, così che gli inglesi possano valutare i vantaggi che lo stare insieme comporta. Allo stesso modo, bisogna essere molto netti: non si può stare in un`Europa à la carte, scegliendo quello che conviene e rifiutando quello che non conviene. Chi decide di uscire dall`Ue deve sapere che il giorno dopo tornano le dogane e i dazi. Quanto alla Russia, l`atteggiamento europeo nella vicenda dell`Ucraina è stato eccessivamente duro, condizionato troppo dai Paesi membri dell`Europa dell`est. La scelta secca che l`Ue ha proposto a Kiev ,"o con noi o con la Russia", non ha semplificato le cose ed è anche una delle cause che hanno contribuito allo scoppiare della guerra. Il partenariato europeo nei confronti dei Paesi dell`est deve essere concepito come un ponte nei confronti della Russia, non come un muro. 

Infine il Medioriente, dopo la grave crisi di questi giorni… 
La finestra per la pace si sta chiudendo. La politica Usa non ha dato i frutti sperati. Io sono stato tra i primi a chiedere di inserire Hamas nella lista delle organizzazioni terroristiche e ho sempre sostenuto il diritto non negoziabile di Israele alla sicurezza. Proprio per questo mi sento oggi di dire che Israele farebbe un gravissimo errore se decidesse di invadere Gaza per rappresaglia. Il problema è che l`Ue è divisa e per questo non c`è una politica europea per il Medioriente. Credo che le cose non andranno bene finché l`Ue darà l`impressione di parteggiare per i Palestinesi e gli Usa per gli israeliani. 




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Pubblicato da Franco Frattini il giorno 3.7.14. per la sezione , , , , , , , . Puoi essere aggiornato sui post, i commenti degli utenti e le risposte utilizzando il servizio di RSS 2.0. Scrivi un commento e partecipa anche tu alla discussione su questo tema.

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