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#stoptortura: in SIOI un convegno per prevenire il fenomeno


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In occasione della Giornata internazionale contro la tortura, si è tenuo oggi presso la sede della Società Italiana per l’Organizzazione Internazionale (Sioi) un convegno dedicato al tema, promosso dalla Sioi in collaborazione con altri partner. Al convegno, promosso nel 30mo anniversario della Convenzione Onu contro la tortura e altre pene o trattamenti crudeli, disumani o degradanti, sono intervenuti - tra gli altri - l’ex premier Romano Prodi, il presidente della Sioi, Franco Frattini, ed il presidente cel Consiglio Italiano per i Rifugiati (CIR).

Franco Frattini e Romano Prodi

Franco Frattini e Romano Prodi

Il report dei media
Cooperazione: presidente Sioi Frattini, di fronte a conflitti e persecuzioni l'Europa "e' mancata" Roma, 26 giu - (Nova) - Di fronte alla tragedia dei conflitti, le persecuzioni e le torture che riguardano diversi paesi dell'Africa, ma non solo, l'Europa "e' mancata", dimostrando di non avere ancora acquisito una "visione politica integrata" per governare questo fenomeno. Lo ha dichiarato l'ex ministro degli Esteri e presidente della Societa' italiana per l'organizzazione internazionale (Sioi), Franco Frattini, intervenendo oggi al convegno su migrazioni forzate e vittime di conflitti, promosso dalla Sioi in occasione della Giornata internazionale contro la tortura.
 "L'Africa e' un continente con un miliardo di persone, molte delle quali sono donne, bambini e uomini che non hanno altre alternative oltre alla fame, la fuga dai conflitti e le migrazioni verso nord. Non si tratta di un'emergenza, ma di qualcosa che richiede una visione a livello globale, certamente a livello europeo, poiche' non si possono affrontare questi temi a livello nazionale", ha detto Frattini. Secondo l'ex ministro degli Esteri, "se vogliamo affrontare in maniera adeguata questo tema che riguarda una materia non negoziabile dobbiamo affidare all'Europa la regia, il coordinamento e le regole d'ingaggio" per incentivare una "politica integrata dell'Ue".


Il Presidente Romano Prodi ed il Presidente della SIOI Franco Frattini insieme ai ragazzi dello staff #Wimun2014
 In Europa, ha aggiunto Frattini, "e' mancata una visione politica di lungo respio" e la stessa operazione Frontex, nata con "l'ambizione di coordinare iniziative europee di prevenzione, accoglienza e protezione sussidiaria dei rifugiati", non sta rispondendo al suo mandato. "Frontex non puo' piu' essere una presa d'atto dell'esistente", ha spiegato Frattini, il quale ha anche criticato la diminuzione del bilancio europeo 2014-2020 destinato all'accoglienza dei profughi. 

"La solidarieta' non e' un regalo, ma un diritto di ogni essere umano", ha aggiunto Frattini, aggiungendo che sulla centralita' della persona umana di fronte ai conflitti, le persecuzioni e le torture "si giochera' credibilita' dell'Onu", che se dimostrera' di non avere ancora la forza per garantire una governance globale a questi fenomeni "perderanno buona parte della loro credibilita'".  


Cooperazione: concluso convegno Sioi su migrazioni forzate, analizzare le cause per prevenire il fenomeno 
 Roma, 26 giu - (Nova) - Analizzare le cause e le dimensioni delle migrazioni nel continente africano causate da conflitti, violenze e persecuzioni per fornire un quadro adeguato di prevenzione e contrasto al fenomeno. Con questo obiettivo la Societa' italiana per l'organizzazione internazionale (Sioi) e il Consiglio italiano per i rifugiati (Cir) hanno promosso oggi presso la sede Sioi di Roma un convegno al quale hanno partecipato, tra gli altri, l'ex presidente del Consiglio Romano Prodi, il presidente della Sioi ed ex ministro degli Esteri, Franco Frattini, e il presidente del Cir, Roberto Zaccaria. Nel corso del dibattito e' stato letto un messaggio del ministro degli Esteri, Federica Mogherini, in occasione della Giornata internazionale contro la tortura, che si celebra oggi. 

 La tortura e' una "pratica disumana che non conosce confini geografici ed e' nostro dovere ridare dignita'" alle persone che ne sono vittime", ha affermato il ministro degli Esteri, Federica Mogherini, nel suo messaggio letto oggi nel corso del convegno. "Nel 2014 sono stati registrati casi di tortura in 79 paesi. L'urgenza di questi fenomeni rende ancora piu' ampi e complessi i flussi migratori, alimentando un intreccio drammatico che impone una risposta internazionale e il rafforzamento dello strumento della protezione umanitaria cui l'Italia e l'Europa, anche in considerazione del semestre di presidenza dell'Ue, non devono sottrarsi", ha detto la titolare della Farnesina, la quale ha ricordato che lo scorso 5 marzo il Senato ha approvato un disegno di legge in materia e ha lanciato un appello al parlamento affinche' possa giungere "al piu' presto" all'approvazione definitiva del testo. 

Sul forte rischio che in Africa si creino le condizioni per la formazione di "stati territoriali terroristici" ha posto l'accento nel corso del suo intervento Romano Prodi, secondo il quale "la guerra di Libia ha rappresentato un elemento di destabilizzazione inimmaginabile" per il continente africano, concedendo "uno spazio illimitato" alle organizzazioni terroristiche. "I conflitti fra diversi paesi in Africa sono fortemente diminuiti in termini di quantita' ma hanno assunto l'aspetto di scontri interni ai singoli paesi i cui livelli di ferocia e di violenza sono per certi versi ancora maggiori", ha detto Prodi. 

Questi conflitti, uniti alla "mancata diminuzione del tasso di natalita' e al piu' lento aumento del tasso di natalita'" soprattutto nei paesi del Sahel, hanno determinato "un aumento della pressione migratoria" verso il nord, ha spiegato Prodi. "Paesi come Niger, Burkina Faso, Mauritania, Ciad raddoppieranno la popolazione in meno di 20 anni e, in mancanza di interventi di sviluppo piu' forti e di modelli di cambiamento del tutto diversi da quelli attuali, la pressione demografica aumentera' ancora", ha avvertito l'ex premier, sottolineando come attualmente in Africa sia "molto piu' importante il capitolo della rimessa degli emigranti piuttosto che quello degli aiuti internazionali, per questo il rafforzamento dell'Onu e' del tutto indispensabile", ha aggiunto Prodi, che fino al maggio scorso e' stato inviato speciale delle Nazioni Unite per il Sahel.

 Secondo Franco Frattini, presidente della Sioi, di fronte alla tragedia dei conflitti, le persecuzioni e le torture che riguardano diversi paesi dell'Africa, ma non solo, l'Europa "e' mancata", dimostrando di non avere ancora acquisito una "visione politica integrata" per governare questo fenomeno. "L'Africa e' un continente con un miliardo di persone, molte delle quali sono donne, bambini e uomini che non hanno altre alternative oltre alla fame, la fuga dai conflitti e le migrazioni verso nord. Non si tratta di un'emergenza, ma di qualcosa che richiede una visione a livello globale, certamente a livello europeo, poiche' non si possono affrontare questi temi a livello nazionale", ha detto Frattini. Secondo l'ex ministro degli Esteri, "se vogliamo affrontare in maniera adeguata questo tema che riguarda una materia non negoziabile dobbiamo affidare all'Europa la regia, il coordinamento e le regole d'ingaggio" per incentivare una "politica integrata dell'Ue". 

 In Europa, ha aggiunto Frattini, "e' mancata una visione politica di lungo respiro" e la stessa operazione Frontex, nata con "l'ambizione di coordinare iniziative europee di prevenzione, accoglienza e protezione sussidiaria dei rifugiati", non sta rispondendo al suo mandato. "Frontex non puo' piu' essere una presa d'atto dell'esistente", ha spiegato Frattini, il quale ha anche criticato la diminuzione del bilancio europeo 2014-2020 destinato all'accoglienza dei profughi. 

"La solidarieta' non e' un regalo, ma un diritto di ogni essere umano", ha aggiunto Frattini, sottolineando che sulla centralita' della persona umana di fronte ai conflitti, le persecuzioni e le torture "si giochera' credibilita' delle Nazioni Unite", che se dimostrera' di non avere ancora la forza per garantire una governance globale a questi fenomeni "perderanno buona parte della loro credibilita'". Sulla necessita' di affrontare i temi legati al fenomeno in maniera "non emergenziale" ha parlato il presidente del Cir, Roberto Zaccaria, il quale ha inoltre messo in luce le lacune nella legislazione italiana in temi quali la cittadinanza, i minori non accompagnati e la liberta' religiosa, per i quali serve "un quadro di regole adeguato alla situazione che abbiamo di fronte".

Il convegno di oggi e' stato promosso in concomitanza con il 30mo anniversario della Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura e altre pene o trattamenti crudeli, disumani o degradanti e, per l'occasione, la prima sessione dei lavori e' stata dedicata alla presentazione del progetto transnazionale per la riabilitazione delle vittime di guerra "Together with VI.TO."finanziato dall'Unione europea (Ue). Il progetto, di durata triennale, ha consentito di individuare e seguire 600 nuovi casi di richiedenti asilo e rifugiati sopravvissuti a tortura, prevedendo attivita' di formazione, sensibilizzazione, capacity building e ricerca in Camerun e Ciad, grazie ad una partnership internazionale con due importanti organizzazioni locali: Ajpn in Ciad e Trauma Centrein Camerun. 

In Italia il progetto VI.TO. ha supportato, nel corso dei tre anni di attivita', 1.084 richiedenti e titolari di protezione internazionale, sopravvissuti a tortura e violenza estrema. In particolare e' stata garantita assistenza legale, con un focus specifico alla procedura di riconoscimento della protezione internazionale e sull'assistenza sociale, con un attenzione mirata a facilitare il processo di autonomizzazione e di integrazione in Italia. Per quanto riguarda i paesi beneficiari del progetto, il Camerun rappresenta un attore particolarmente stabile in un'area cosi' devastata da conflitti e per questo e' diventato un approdo sicuro per un numero significativo di rifugiati.

 Alla fine del 2013 il numero di rifugiati e richiedenti asilo ospitati nel paese oltrepassava le 104 mila persone, la maggioranza delle quali proveniva dalla Repubblica centrafricana (94.720) e dal Ciad (3.470). Riguardo ai trattati e i meccanismi di prevenzione della tortura, il Camerun ha ratificato la Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura e altre pene o trattamenti crudeli, disumani o degradanti il 19 dicembre 1986 e ha firmato il suo protocollo opzionale il 15 dicembre 2009, ma ad oggi il protocollo non e' stato ancora ratificato. Quanto al Ciad, altro paese beneficiario del progetto VI.TO., e' firmatario delle principali Convenzioni internazionali, tra cui quella di Ginevra sullo status di rifugiato del 1951 e il suo protocollo del 1967 e dal 9 giugno 1995 e' firmatario della Convenzione Onu contro la tortura, avendone ratificato il protocollo opzionale il 26 settembre 2012. 

Nei primi mesi del 2014 il Ciad ha accolto circa 350 mila rifugiati provenienti dalla Repubblica centrafricana a causa della recente crisi iniziata nel marzo 2013. Gia' nel 2013 il paese aveva accolto circa diecimila rifugiati centrafricani e oltre 30 mila rifugiati sudanesi provenienti dal Darfur occidentale. A tutt'oggi in Italia manca un testo unico sull'asilo che dia attuazione con norme organiche all'articolo 1 comma 3 della Costituzione. Le norme attualmente vigenti in materia d'asilo derivano in modo pressoche' esclusivo dal recepimento delle direttive europee sull'accoglienza dei richiedenti asilo, sulle procedure d'esame delle domande e sulle qualifiche per la protezione internazionale. 

Il numero di richiedenti asilo arrivati in Italia negli ultimi cinque anni e' stato particolarmente fluttuante, sia in connessione con le crisi internazionali che con gli esiti delle politiche migratorie. Secondo l'ultimo rapporto dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiaati (Unhcr), nel 2013 circa 43 mila persone hanno raggiunto le coste italiane, un numero che rappresenta un aumento di oltre il 300 per cento rispetto all'anno precedente. Nei soli primi cinque mesi del 2014 sono state registrate 40 mila persone sbarcate in Italia, di cui solo 22 mila hanno presentato richiesta d'asilo e gli altri, in particolare molti siriani ed eritrei, hanno cercato di raggiungere diversi paesi dell'Ue. 

 Per quanto riguarda la tortura, l'articolo 13 della Costituzione stabilisce il principio secondo cui "e' punita ogni violenza fisica e morale sulle persone comunque sottoposte a restrizioni di liberta'". L'Italia ha inoltre firmato il protocollo opzionale alla Convenzione Onu cono la tortura il 20 agosto 2003, ratificandolo solamente nell'aprile 2013. 
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Pubblicato da Lucrezia Pagano il giorno 26.6.14. per la sezione , , , , , , . Puoi essere aggiornato sui post, i commenti degli utenti e le risposte utilizzando il servizio di RSS 2.0. Scrivi un commento e partecipa anche tu alla discussione su questo tema.

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