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Serbia-Ue: Frattini a NOVA “il 2014 sarà un anno positivo per i negoziati di Belgrado”


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Franco Frattini ed il Primo Vicepremier serbo Aleksandar Vucic
Una visita “certamente positiva” per aiutare la Serbia ad arrivare preparata alla prima conferenza intergovernativa tra Belgrado e Unione europea, prevista il prossimo 21 gennaio, ed evitare la possibile reintroduzione del regime dei visti. E’ questo il bilancio tracciato per “Nova” da Franco Frattini, ex ministro degli Esteri e candidato italiano a segretario generale della Nato, sui colloqui tenuti oggi nella capitale serba in qualità di consigliere a titolo gratuito per aiutare il paese balcanico nelle trattative di adesione all’Unione europea. “E’ stata una visita certamente positiva con tutti gli interlocutori principali, a partire dal vicepremier Aleksandar Vucic, il ministro degli Esteri, Ivan Mrkic, il ministro della Giustizia, Nikola Selakovic, il presidente del parlamento, Nebojsa Stefanovic, il viceministro dell'Interno, Vanja Vucic, e tutta la squadra negoziale guidata da Tanja Miscevic”, afferma Frattini in un’intervista a “Nova”.

Incontro con il Procuratore antimafia Miljco Radisavljevic
IFranco Frattini e Miljco Radisavljevic davanti all'Aula di Giustizia intitolata a Giovanni Falcone
“La mia impressione è che la Serbia abbia lavorato finora in modo serio”, prosegue l’ex capo della diplomazia italiana, dicendosi certo che il prossimo 21 gennaio Belgrado riuscirà ad aprire anche il capitolo negoziale "trasversale" numero 35, incentrato sulla spinosa questione del Kosovo. “Sarà un anno positivo. La condizione è che da parte europea non ci siano rallentamenti ingiustificati dovuti alla tornata elettorale europea. Spero che questo non distolga l’attenzione dell’Europa, perché sarebbe sbagliato: si tratta pur sempre di negoziati tecnici e non di questioni politiche”. I suggerimenti di Frattini hanno riguardato soprattutto le trattative sui capitoli 23 (riforma giudiziaria e diritti fondamentali) e 24 (giustizia, libertà e sicurezza) dei negoziati di adesione.

“Piuttosto che parlare di grandi riforme costituzionali, io mi concentrerei piuttosto sui risultati concreti, che devono evidentemente migliorare”, riferisce ancora Frattini. “I processi durano ancora troppo tempo. Anche il tema del reclutamento dei magistrati è importante. Ho personalmente incoraggiato il ministro della Giustizia ad andare avanti con l’accademia per la magistratura che è stata appena costituita e che dovrà diventare lo strumento esclusivo per reclutare magistrati moderni, ben preparati e ben formati”, prosegue l’ex capo della diplomazia italiana. 

Frattini in Belgrade: meeting the press
I colloqui di Frattini si sono svolti in concomitanza con la visita a Belgrado del relatore per la Serbia presso l’Europarlamento, Jelko Kacin. “Non ho avuto modo di incontrarlo - afferma Frattini - perché io riferisco ed esprimo le mie valutazioni al governo e in particolare al vicepremier Vucic. Ma ho saputo dalla capo negoziatore Miscevic che l’incontro è stato positivo. Mi auguro che il rapporto che sarà presentato presto all’Europarlamento sia incoraggiante per la Serbia, perché se lo merita”.

L’aumento dei richiedenti asilo provenienti dai paesi dei Balcani occidentali ha fatto riemergere in Europa il dibattito circa la possibile reintroduzione del regime dei visti d’ingresso. “Ho dato alcuni suggerimento pratici, memore della mia esperienza di Commissario europeo su questo tema e di promotore del regime di liberalizzazione dei visti”, spiega Frattini. “Sarebbe un errore grave - afferma ancora il presidente dell’Organizzazione italiana per la società internazionale (Sioi) - non fare niente per prevenire questo. I miei suggerimenti sono stati di collaborare molto con i paesi che soffrono maggiormente di questo flusso illegale, proprio con ad esempio l’invio di equipe di polizia o di autorità consolari per collaborare con le autorità del paese di arrivo”.

L’esperienza italiana con la Romania, da questo punto di vista, potrebbe fornire un valido aiuto ai serbi. “La collaborazione con la polizia romena migliorò moltissimo lo screening delle richieste o degli arrivi di persone che non avevano titolo a entrare o a rimanere in Italia”, precisa nuovamente Frattini. “Io penso che la Serbia potrebbe proporre ai paesi più preoccupati di collaborare, perché è chiaro che le forze di polizia e le autorità consolari serbe conoscono meglio i loro compatrioti di quanto li possano conoscere i tedeschi una volta che arrivano in Germania”.

Frattini ha inoltre suggerito ai suoi interlocutori di “lavorare molto alla fonte, cioè individuare i casi in cui si può fare un controllo prima che le persone partano”. Per risolvere il problema dei falsi richiedenti asilo, secondo l’ex titolare della Farnesina, è necessario anche un forte contributo alla frontiera ungherese. “Gli ungheresi sono molto capaci e possono dare un grande aiuto alla Serbia. Ma servono anche controlli all’interno del paese, per fare in modo che le persone che non hanno assolutamente titoli per poter richiedere lo status di rifugiato vengano bloccate prima”, afferma Frattini, sottolineando infine come sia necessario colpire sopratutto i trafficanti. “E’ stato recentemente introdotto il reato di sfruttamento di falsi richiedenti asilo e il viceministro dell’Interno mi ha detto che ci sono già nove persone fermate in quanto responsabili di questo nuovo crimine, cioè di aver promosso e organizzato flussi illegali di falsi richiedenti asilo”.
Il capo negoziatore Ue Tanja Miscevic e Franco Frattini
Franco Frattini con il Ministro della Giustizia Nikola Selakovic
Franco Frattini con il Segretario di Stato all'interno Vanja Vukic


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Pubblicato da Lucrezia Pagano il giorno 10.1.14. per la sezione , , , , , . Puoi essere aggiornato sui post, i commenti degli utenti e le risposte utilizzando il servizio di RSS 2.0. Scrivi un commento e partecipa anche tu alla discussione su questo tema.

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