Frattini: media report da Belgrado (2)
Intervista al quotidiano Danas
Non ci dovrebbero essere nuove condizioni per l’avvio dei negoziati tra la Serbia e l’UE. Ricordo bene il documento ufficiale del Consiglio Europeo di giugno scorso, nel quale è stato proposto di avviare i negoziati a gennaio del 2014. Nel documento è scritto che non verranno poste ulteriori condizioni alla Serbia e sono convinto che la decisione del Consiglio non verrà cambiata, dice in un’intervista per Danas Franco Frattini, ex ministro degli Esteri italiano ed uno dei candidati a segretario generale della NATO, che ha partecipato questo weekend al Belgrade Security Forum.
E’ apparso un nuovo documento della Germania con nove condizioni per la Serbia. Cosa ne pensa?
Penso che una proposta finale deve essere adottata dalla Commissione Europea. Sono convinto che la CE, Catherine Ashton, Stefan Fule e Jose Manuel Barroso, si comporteranno in modo corretto e che applicheranno la decisione del Consiglio Europeo senza porre ulteriori condizioni. Inoltre, tutto quello che sarà previsto nella cornice negoziale è necessario per la Serbia, non si tratta di nessun regalo da parte di Bruxelles, ciò è nell’interesse della Serbia. Il Paese come la Serbia deve fare sforzi per raggiungere successi, ma dopo questi sforzi diventerà parte dell’UE e non avrà più i problemi che sta affrontando oggi.
La Serbia avvierà i negoziati a gennaio?
Penso di sì. Mi aspetto che il progress report d’ottobre della Commissione Europea sarà molto positivo il che renderà possibile l’avvio dei paragrafi negoziali più sensibili sulla giustizia e sui diritti umani. Questo sarà solo inizio.
Però, secondo i messaggi che arrivano dalla Germania, la Serbia non ha adempiuto alle condizioni necessarie per l’avvio dei negoziati?
Tutti i risultati dipendono dalla volontà politica e dagli sforzi dello Stato. Il vice premier Vucic mi ha convinto che la Serbia è decisa di adempiere alle condizioni. Devo dire che alcune cose sono state impensabili fino ad un anno fa. Durante la mia ultima visita a Belgrado, qualche mese fa, ho parlato con Vucic sulla firma dell’Accordo con Pristina, pochi giorni prima della firma stessa. Ora è iniziata anche l’applicazione dell’Accordo e tutto questo è stato inimmaginabile un anno fa. I fatti dicono che la buona volontà esiste e il Governo serbo deve proseguire con l’applicazione delle intese. Proprio perché non si tratta di un regalo, bensì del risultato dell’implementazione degli accordi presi.
La Germania potrebbe bloccare i negoziati a gennaio?
Penso di no.
Le ultime vicende in Kosovo sono in grado di rallentare il percorso europeo della Serbia?
Credo che l’omicidio del rappresentante di Eulex è stata un’azione criminale programmata di quelli che sono nemici del popolo serbo e che il loro desiderio è stato proprio quello di far rallentare il cammino europeo della Serbia. Anche l’UE deve tenere conto di questo. L’UE chiederà sicuramente una seria indagine, e ciò deve essere fatto. I cittadini devono sapere chi sono i nemici del popolo serbo.
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Pubblicato da Lucrezia Pagano
il giorno 24.9.13. per la sezione
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