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Egitto: Frattini, da Europa arrivi appello per riconciliazione


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Governo chiami tutti intorno ad un tavolo compresi i Fratelli Musulmani

Roma, 18 ago. (Adnkronos) -"Occorre una riconciliazione tra tutte le forze in campo, a partire quindi dal governo e dai Fratelli musulmani, e l'Europa deve quindi lanciare un appello in questo senso. Lo afferma all'Adnkronos l'ex ministro degli Esteri Franco Frattini, a proposito della situazione in Egitto, definendo quindi "una proposta importante, che io condivido", quella avanzata da Giuliano Amato che, mutuando un'espressione della politica italiana, ha parlato della necessita' di un governo di larghe intese. 

"Il futuro e' nelle mani degli egiziani - puntualizza Frattini- quindi vedo male un Occidente che formula ricette e avanza proposte nei confronti di un'opinione pubblica attenta, scesa nelle piazze, che non e' quindi disposta ad accettare lezioni e a sentirsi dire dall'Occidente cosa debba o non debba fare". "Piuttosto mi aspetto che nella riunione di domani i ministri degli Esteri dell'Unione europea lancino un appello affinche' gli egiziani siano i protagonisti della riconciliazione. Quindi il governo egiziano deve avere il coraggio di riproporre un'offerta politica a tutte le forze in campo, compresi i Fratelli musulmani, che potrebbe includere anche la liberazione di Morsi, chiamando quindi tutti a sedersi intorno allo stesso tavolo con una prospettiva di elezioni a breve e di attuazione della Costituzione". 

 "Se di fronte ad un appello di questo genere dell'Ue, il governo egiziano continuasse nell'azione di dura repressione per ristabilire l'ordine -sottolinea l'ex ministro degli Esteri- si assumerebbe la grave responsabilita' di allontanare l'Egitto dal suo ruolo storico di protagonista nel contesto euromeditarreneo. 

D'altra parte, se i Fratelli musulmani continuassero in questa azione di incitamento alla protesta e respingessero un appello alla riconciliazione, cadrebbero tutti gli alibi e sarebbero corresponsabili anche agli occhi del loro popolo del taglio degli aiuti internazionali e della drastica riduzione del flusso turistico, che comporterebbe un danno notevole per l'economia egiziana". 

Il passaggio successivo, spiega ancora Frattini, dovrebbe essere quello di nuove elezioni, vero banco di prova per spostare il confronto "sul piano politico: non e' pensabile un decreto presidenziale per sciogliere la Fratellanza musulmana, con il rischio di un'ulteriore radicalizazzione ed estremizazzione dello scontro, perche' certo non verrebbe chiusa la bocca a tutti coloro che hanno votato per i Fratelli musulmani. Viceversa le forze laiche devono puntare a vincere le elezioni facendo valere il fatto che l'slam politico ha fallito l'appuntamento della prova di governo, rimarcando gli errori politici molto gravi compiuti da Morsi". 

E qui Frattini mette in guardia da alcune valutazioni che emergono in queste ore: "chi afferma che dietro la deposizione di Morsi vi sia la volonta' di contrastare l'islamismo piu' radicale in nome di un modello di Stato piu' civile e laico, dovrebbe chiedersi per quale motivo i Salafiti, che sono piu' estremisti dei Fratelli musulmani, sostengano il governo dei militari e perche' quest'ultimo trovi il suo principale sponsor nell'Arabia suadita, espressione dottrinariamente piu' conservatrice dell'islamismo".


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Pubblicato da Lucrezia Pagano il giorno 18.8.13. per la sezione , , , , , , . Puoi essere aggiornato sui post, i commenti degli utenti e le risposte utilizzando il servizio di RSS 2.0. Scrivi un commento e partecipa anche tu alla discussione su questo tema.

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