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Commissioni: I M5S sbagliano: la prassi tutela proprio loro


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Deputati del M5S
L`ex ministro degli esteri Franco Frattini in un'intervista ad Avvenire smonta le ragioni dei grillini. «Ma se lo stallo durasse troppo, allora si cambi regola». 

di Vincenzo Spagnolo

«Mi sembra rispettosa la scelta dei presidenti delle Camere Grasso e Boldrini, che chiederanno alla Giunta per il regolamento, appena costituita, di dare un`interpretazione...».

Già politico di primo piano nel centrodestra e più volte ministro degli Esteri nei governi Berlusconi, Franco Frattini è fuori dal Parlamento per sua scelta, avendo deciso dopo l`uscita dal Pdl di non candidarsi alle ultime elezioni. Oggi è presidente della Società italiana per l`organizzazione internazionale, ma proprio questo distacco facilita una messa a fuoco "imparziale" delle ragioni e dei torti nella querelle innescata dai grillini sulle commissioni. 

La richiesta dei Cinquestelle è fondata? 
Se si leggono i regolamenti di Camera e Senato, non c`è una norma che vieti la costituzione delle Commissioni, in assenza dell`entrata in carica di un governo. Però la prassi, mai messa in discussione finora, ne prevede la formazione solo dopo. E la ragione è chiara: il Parlamento non è mica un organo tecnico-burocratico, ma la massima assemblea politica... 

E ciò cosa comporta? 
Che la composizione delle Commissioni vada letta alla luce dell`esigenza politica che vi siano una maggioranza e un`opposizione. In un sistema democratico, deve esserci una differenza - nella guida delle commissioni parlamentari - tra chi sostiene il governo e chi invece no. Tanto più in quelle cosiddette "di controllo", come quella sui servizi segreti: io ho presieduto il Copaco, ora Copasir, quando ero all`opposizione. E non è un bene che la sua presidenza, o quella della Vigilanza Rai, vadano alla maggioranza. 

Proprio le due alle quali aspira il M5S... 
Già. E non senza ragioni, visto che "ideologicamente" si colloca all`opposizione. Ma il paradosso è che, senza un voto di fiducia, i due campi non sono ancora distinti. E dunque, sarebbe prematuro assegnare quelle presidenze a loro o ad altri... 

«Occupy Parlamento» è un gesto inedito. La preoccupa? 
Mi pare un modo singolare per delegittimare un Parlamento di cui si è entrati a far parte, suggerendo la subdola idea che le Commissioni non nascano per volontà di qualcuno. I presidenti delle Camere non hanno certo poteri sostitutivi dell`assemblea e l`interpretazione della prassi è stata corretta. 

E’ un`offesa grave rivolta alle forze politiche. Al contrario, lo "statuto dell`opposizione" tutela anzitutto lui, che intende collocarsi in quel campo. Come la prenderebbe se, decidendo adesso, la mera conta dei voti non gli assegnasse alcuna presidenza, proprio perché non tutelato dalla prassi attuale? 

Ma se i veti incrociati impedissero ancora la nascita di un governo, non si rischierebbe uno stallo parlamentare eccessivo? 
Per ora siamo in una situazione fisiologica, ancorché di ingorgo istituzionale, perché si attende l`elezione del capo dello Stato. Se però lo stallo sul governo dovesse protrarsi, andremmo in una situazione di eccezionalità: col rischio di condannare le Camere ad un`inattività forzosa e ingiusta. In quel caso si potrebbe, e per me si dovrebbe, innovare quella prassi, provando a dare vita alle Commissioni. A situazione eccezionale, decisioni eccezionali. Ma spero che il senso di responsabilità delle forze politiche prevalga prima. Ci si deve unire per il bene del Paese, sia sulla scelta del nuovo capo dello Stato che sulla nascita del governo.


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Pubblicato da Franco Frattini il giorno 10.4.13. per la sezione , , . Puoi essere aggiornato sui post, i commenti degli utenti e le risposte utilizzando il servizio di RSS 2.0. Scrivi un commento e partecipa anche tu alla discussione su questo tema.

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