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AIPAC 2013 - Washington Dc


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FRATTINI AI PACphotoAIPAC 2013 Policy Conference, March 3-5 - Washington, D.C.AIPAC 2013 Policy Conference, March 3-5 - Washington, D.C.AIPAC 2013 Policy Conference, March 3-5 - Washington, D.C.AIPAC 2013 Policy Conference, March 3-5 - Washington, D.C.
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AIPAC 2013 Policy Conference, March 3-5 - Washington, D.C.AIPAC 2013 Policy Conference, March 3-5 - Washington, D.C.


AIPAC 2013, un set su Flickr.

EX MINISTRO,CANDIDATO A GUIDA NATO,INTERVIENE AD ASSEMBLEA AIPAC (ANSA) - NEW YORK, 4 MAR - ''La primavera araba non è andata come ci aspettavamo. Non ha generato nuove democrazie, ma esiti inattesi'': la pensa cosi' Franco Frattini, intervenuto all'assemblea annuale dell'Aipac (America Israel Public Affairs Committee), la piu' influente lobby filo israeliana negli Stati Uniti. Nel suo intervento, una intervista pubblica assieme al ministro degli esteri canadese John Baird e condotta da Robert Satloff (executive director del Washington Institute for Near East Policy), Frattini - candidato alla guida della Nato - ha parlato di diversi temi dell'attualita' internazionale, tra cui l'Iran: un problema che - ha detto - non riguarda ''solo la sicurezza di Israele, o dell'America. Ma la sicurezza di tutti''. 

Per quel che riguarda la Siria, Frattini ha affermato come la Nato ''ha agito bene''. ''E' una situazione 'lose-lose' - ha aggiunto - ma una cosa e' certa: nel risolvere la crisi siriana dobbiamo essere sicuri che il prossimo governo sia amico di Israele''. Parole che sono piaciute a Baird, che lo ha interrotto con una battuta: ''Saresti un grande segretario generale della Nato''. 

Frattini ha ricordato anche quando nel 2003 come ministro degli esteri si fece promotore con successo dell'inserimento di Hamas nella lista delle organizzazioni terroristiche dell'UE. 

Alla riunione, che si e' tenuta ieri al Washington Convention Center e in cui sono sin programma oggi interventi del vice presidente americano Joe Biden e, in collegamento via satellite, del premier israeliano Benyamin Netanyahu, erano presenti circa 10 mila persone provenienti, da piu' di 50 Paesi. 

USA: FRATTINI ALL'AIPAC, MEDIO ORIENTE E IRAN AL CENTRO DEL CONFRONTO - PER IL MINISTRO DEGLI ESTERI CANADESE E' IL PROSSIMO SEGRETARIO GENERALE DELLA NATO 
Washington, 4 mar. - (Adnkronos/Aki) - La minaccia nucleare iraniana, il rapporto tra Europa e Medio Oriente, la crisi siriana e gli esiti della Primavera Araba. Sono tutti temi caldi e delicatissimi quelli affrontati dall'ex ministro degli esteri Franco Frattini con il titolare agli esteri del Canada, John Baird, di fronte a una platea di circa 13mila persone raccolte ieri sera al Convention Center di Washington, per la prima sessione dell'assemblea plenaria dell'American Israel Public Affairs Committee (Aipac), la prima e piu' influente lobby pro-Israele degli Usa. 

Un appuntamento di portata mondiale sia per il profilo dei relatori - quest'anno, fra gli altri, il vicepresidente Usa Joe Biden, il ministro della difesa Israeliano, Ehud Barak, e via satellite il premier Benjamin Netanyahu - che per la massiccia partecipazione all'evento non per nulla definito "la tre giorni piu' importante per il futuro di Israele". "Qui mi sento tra amici, amici che non dimenticano", ha esordito un Frattini visibilmente emozionato, accolto da lunghi applausi. 

Poco prima era stato Robert Satloff, conosciutissimo scrittore ed editorialista americano, dal 1993 alla direzione del Washington Institute for Near East Policy, a presentare "gli ospiti d'onore, due leader di primo piano", ricordando che l'ex titolare della Farnesina e' "candidato alla segreteria generale della Nato". (segue) 

E ancora, sulla Siria dilaniata dalla repressione del regime di Assad, "la Nato ha agito bene" dice l'ex titolare della Farnesina. ''Nel risolvere la crisi siriana dobbiamo essere certi che il prossimo governo sia amico di Israele", ha poi aggiunto. Ed e' propro quest'affermazione ad aprire un siparietto bene augurante per l'ex-ministro che viene interrotto da John Baird con un: "saresti un ottimo Segretario Generale della Nato, eh!". 

Le riflessioni di Frattini e Baird, incalzati dal moderatore, sono state interrotte piu' volte dagli applausi del pubblico: migliaia di delegati delle piu' note associazioni filo israeliane provenienti da tutti gli States, con una nutrita delegazione bipartisan del Congresso e delle istituzioni Usa, i rappresentanti dei Think Tank e i giornalisti di tutto il mondo. Una platea che non ha mai fatto mistero delle proprie preoccupazioni per il futuro del Medio Oriente e delle relazioni con l'alleato israeliano. 

L'atteso appuntamento con la plenaria dell'Aipac arriva infatti all'indomani dei primi tagli automatici alle spese in bilancio e a pochi giorni dalla conferma di Chuck Hagel al Pentagono, una nomina che fa temere un ruolo meno incisivo degli Usa nei confronti del suo alleato strategico 

Rispondendo ad una domanda del moderatore riguardo alla questione dell'Iran, sempre piu' vicino all'arma atomica, il pericolo numero uno per la sicurezza di Israele, Frattini ha sottolineato che ''non si tratta solo della sicurezza di Israele o dell'America ma della sicurezza di tutti, per questo sull'Iran dobbiamo parlare di un impegno comune e dell'importanza di fare passi avanti con una strategia mirata e un rafforzamento delle pressioni internazionali". In particolare, sarebbe fondamentale che tutti i paesi applicassero le sanzioni in modo pieno ed effettivo ma "non credo che tutti lo stiano effettivamente facendo". 

Durante il lungo e articolato alternarsi di domande e risposte, Frattini - oggi in pole position per la carica di segretario generale della Nato, al posto di Anders Fogh Rasmussen - ha ricordato il suo impegno come ministro degli esteri, quando nel 2003, durante la presidenza italiana di turno dell'Ue, si fece promotore con successo dell'inserimento di Hamas nella black-list europea delle organizzazioni terroristiche. 

"Anche oggi, come allora - ha incalzato - e' necessario che l'Europa sia unita e non perda tempo". Poi, in merito alla Primavera Araba, "le cose non sono andate esattamente come ci aspettavamo, quelle rivolte - ammette - non hanno ancora generato nuove democrazie ma esiti inattesi".



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Pubblicato da Franco Frattini il giorno 5.3.13. per la sezione , , , . Puoi essere aggiornato sui post, i commenti degli utenti e le risposte utilizzando il servizio di RSS 2.0. Scrivi un commento e partecipa anche tu alla discussione su questo tema.

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