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Quei vitalizi aboliti solo sulla carta. Ora almeno non vengano incassati


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Nove anni. Tanto deve aspettare «Er Batman». Poi, il 13 luglio 2021, compiuti i 5o anni, Franco Fiorito potrà incassare il suo vitalizio. Non è uno scherzo. L'ordine di grandezza è compreso fra tre e quattromila euro lordi al mese: più o meno quanto spetta all'ex governatore di centrosinistra Pietro Marrazzo che nel maggio del 2010, dopo quattro anni e mezzo di mandato, ha avuto all'età di 52 anni non ancora raggiunti la pensione regionale. Chissà nel 2021 che cosa potremo comprare con quattromila euro. Chissà, nel caso in cui si dovessero avverare le previsioni dei catastrofisti, se ci sarà ancora l'euro. Chissà, soprattutto, a quanti anni avranno portato l'età pensionabile dei comuni mortali. Settanta? Settantadue? 

Certo non per chi ha fatto parte fino a oggi del consiglio regionale del Lazio, travolto dallo scandalo dei milioni di contributi pubblici ai gruppi politici usati per auto di lusso e cene a base di ostriche. No, se non cambia qualcosa: e subito. Ma come, vi domanderete, i vitalizi non erano stati aboliti nella Regione Lazio, come in tutte le altre Regioni? Certo, però sulla carta (come spiegheremo più avanti). E in ogni caso solo a partire dai futuri eletti. Per gli altri, quelli che sono rimasti in carica fino adesso, valgono le vecchie regole mai modificate. 

Ecco il segreto. Mettiamoci sopra che la Regione Lazio è la più generosa di tutte e il quadro è completo. Intanto l'entità del vitalizio. La base di calcolo è rappresentata dall'8o per cento dell'indennità parlamentare: cifra alla quale si somma, caso unico in tutto il panorama nazionale, anche l'intera diaria: altri 3.503 euro al mese. Il massimo, circa novemila euro mensili, si raggiunge dopo quindici anni: tre mandati. E si comincia a incassare a 55 anni. Ma anche prima, essendo disposti ad accettare qualche minima penalizzazione che poi svanisce quando si raggiunge quell'età. In questo caso il vitalizio può scattare a 5o anni. Basta avere tutti i versamenti a posto: nella sciagurata circostanza di scioglimento anticipato del consiglio, come questa, è possibile pagare volontariamente i contributi mancanti al completamento del mandato intero per non perdere il diritto. 

E' una spesuccia. Ma ben fatta. Renata Polverini, ne siamo certi, rinuncerà. Con le regole attuali, però, avendo compiuto cinquant'anni a maggio, la governatrice potrebbe già prendere il vitalizio. A Isabella Rauti, consorte del sindaco di Roma Gianni Alemanno, mancano invece una cinquantina di giorni. L'ex presidente del consiglio regionale Bruno Astorre, democratico, compie cinquant'anni a marzo 2013. Giusto in tempo. Gianfranco Gatti, il rappresentante della Lista Polverini nell'ufficio di presidenza, lì dove si decidevano gli stanziamenti milionari, pazienterà fino al giugno 2014. Il quarantacinquenne Francesco Battistoni, che per un paio di mesi ha sostituito Fiorito alla guida del gruppo del Pdl, dovrà attendere fino al 2o17. Per quelli che hanno più di cinquant'anni, invece, la via è libera. Via libera per il presidente del consiglio Mario Abbruzzese (54), e via libera anche per Ernesto Montino (64), capogruppo del Pd e politico di lunghissimo corso: il quale, grazie a un'imbarazzante lacuna normativa volutamente mai colmata, potrà percepire due vitalizi, sommando quello della Regione a quello del Senato. Esattamente come il cinquantatreenne ex senatore Francesco Storace e due assessori esterni: gli ex parlamentari Luciano Ciocchetti e Teodoro Buontempo. Perché pure alle 15 persone che fanno parte della giunta Polverini senza essere consiglieri è stato esteso in extremis il diritto alla pensione privilegiata. Questo grazie un emendamento introdotto nottetempo dalla stessa giunta (cioè loro) nel provvedimento che a dicembre 2011 avrebbe abolito i vitalizi. 

Avrebbe. La legge regionale ha infatti condizionato il taglio al varo di un nuovo sistema previdenziale entro la fine della legislatura. Tutto perché lo statuto della Regione prevede che i consiglieri debbano comunque avere una qualche forma di pensione. Il nuovo sistema pensionistico, però, nessuno l'ha ancora studiato. E se non si provvederà prima delle elezioni, ecco che il sistema dei vecchi vitalizi potrebbe considerarsi vigente anche per i futuri eletti. Servirebbe poco per evitare questo rischio. Ma c'è un ostacolo: secondo il decreto di scioglimento, il consiglio si può occupare solo di ordinaria amministrazione. E ci si comincia già a chiedere se la riforma previdenziale sia ordinaria amministrazione oppure no... 

Giochetti conosciuti. Insopportabili in condizioni di normalità, assolutamente inaccettabili adesso che lo scandalo partito dal Lazio ha innescato una reazione a catena in tutte le Regioni con indagini della Guardia di Finanza in tutta Italia. Dalla Campania al Piemonte. Ci mancherebbe solo che con questa storia venisse scritta proprio ora un'altra pagina vergognosa. Evitiamolo, per favore: si dia attuazione a quella legge e si intervenga con rapidità per vietare le baby pensioni agli attuali consiglieri e revocare i vitalizi riservati agli assessori esterni in carica da due anni e mezzo. Di tutto il Paese ha bisogno oggi, tranne che di veder aggiungere, al discredito che già investe la politica, altro discredito.



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Pubblicato da Lucrezia Pagano il giorno 29.9.12. per la sezione . Puoi essere aggiornato sui post, i commenti degli utenti e le risposte utilizzando il servizio di RSS 2.0. Scrivi un commento e partecipa anche tu alla discussione su questo tema.

1 commenti per "Quei vitalizi aboliti solo sulla carta. Ora almeno non vengano incassati "

  1. sicilia campania sardegna tutti devono controllare! regioni speciali o no prendono soldi di tutti gli italiani!

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