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"Frattini alla guida della Nato"


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Alberto D'Argenio per Repubblica

L'ex ministro candidato unico 
Italia "in pole" nel negoziato per il dopo Rasmussen 

Franco Frattini è in corsa per diventare Segretario generale della Nato. La candidatura, sostenuta dal governo di Mario Monti, è stata riservatamente annunciata ai partner mercoledì scorso dal rappresentante permanente italiano presso l'Alleanza atlantica, l'ambasciatore Riccardo Sessa. Frattini al momento è l'unico candidato per la successione al danese Anders Fogh Rasmussen e sul suo nome non si sono levate voci critiche nella riunione degli ambasciatori alleati. Ma il negoziato è solo all'inizio e tutto può ancora succedere. 

Per il governo, in caso di successo, vorrebbe dire riportare un italiano ai vertici della Nato dopo quarantuno anni. Il mandato di Rasmussen - nominato nel 2009 - scade il 31 luglio del 2013 ma l'ex premier danese ha chiesto una proroga. Ipotesi appoggiata da tutti i governi, compreso quello italiano, nella riunione che si è tenuta tre giorni fa nel quartier generale Nato di Bruxelles con il via libera formale che dovrebbe arrivare a breve. La prassi vuole che in caso di proroga venga concesso un anno. Esattamente il tempo che permetterebbe a Rasmussen di chiudere un'era che ha segnato l'attività dell'Alleanza e il suo mandato: la presenza in Afghanistan della missione Isaf. A fine 2014, infatti, dovrebbe terminare il processo di transizione chiamato a mettere fine alla presenza delle truppe alleate a Kabul, con la Nato che conserverà un ruolo di addestramento delle forze di sicurezza locali. Attività, peraltro, nella quale l'Italia sta già dando un forte contributo. Dunque Frattini entrerebbe in carica dal primo agosto 2014. 

«Al momento - assicurano fonti Nato - sul tavolo non ci sono altre candidature, quella italiana è la prima e sembra essere stata accolta positivamente». D'altra parte il nome di Frattini, raccontano fonti governative, non ha colto di sorpresa gli alleati visto che lo stesso premier Mario Monti, con il consenso del Capo dello Stato Giorgio Napolitano, ha preparato la strada all'ex ministro degli Esteri di Berlusconi (ed ex vicepresidente della Commissione europea con Barroso) nelle bilaterali degli ultimi mesi. 

I primi passi Monti li ha compiuti al vertice Nato di Chicago dello scorso maggio quando, anche con Obama, ha informalmente anticipato la candidatura italiana. Cosa che ha ripetuto nelle bilaterali dei mesi successivi con i partner europei, tra cui Merkel e Hollande. «Dai big - raccontano fonti governative - abbiamo avuto apprezzamento, mentre diversi paesi più piccoli hanno dato un appoggio esplicito». Anche se a Roma c' è un certo ottimismo, chi lavora al dossier resta cauto. Conforta il fatto che Frattini abbia consolidato un buon rapporto con diversi governi alleati, tra cui quello degli Stati Uniti (alla fine chi decide è Washington), e che al momento non abbia paesi pregiudizialmente ostili. Così come a suo favore gioca il fatto che da quattro decenni alla Nato non viene nominato un Segretario italiano: il primo ed ultimo è stato Manlio Brosio, dal 1964 al 1971. Tuttavia, avvertono a Bruxelles, «siamo solo alla fase iniziale del negoziato ed è impossibile fare previsioni. Certo è che l'Italia ha giocato d'anticipo e ora ha tutto il tempo per consolidare una candidatura che ha tutte le credenziali in regola e che potrebbe sconsigliare altri paesi a presentare candidati propri, anche se questo non si può mai escludere». 
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Pubblicato da Franco Frattini il giorno 15.9.12. per la sezione , , . Puoi essere aggiornato sui post, i commenti degli utenti e le risposte utilizzando il servizio di RSS 2.0. Scrivi un commento e partecipa anche tu alla discussione su questo tema.

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