Prima della grande coalizione bisogna conoscere legge elettorale, alleanze e programmi
Berlusconi si ricandiderà se sentirà di poter
essere davvero utile alla causa dei moderati italiani
Sul leader Udc niente veti personali; rispetto
a lui non trovo divergenze né sull'Europa, né sull'abbattimento del debito, né
sulla famiglia né sulla vita
Scorte: francamente colpisce che queste spese
siano così eccessive. Questo episodio ha
fatto emergere un problema che lo stesso Fini ha riconosciuto
Di Barbara Romano
Onorevole Franco Frattini, da scortato: l'hanno
stupita l'entità e i costi della scorta estiva di Gianfranco Fitti?
«Francamente colpisce che quelle spese siano
così eccessive. Questo episodio ha fatto emergere un problema che lo stesso
Fini ha riconosciuto».
Ha ragione la Cancellieri a ritenere uno spreco
gli 80mila euro spesi per tutelare Fini in vacanza?
«Non c'è dubbio che quando il capo del Viminale
si impegna a rivedere questa modalità di protezione, riconosce che i costi sono
elevatissimi. Bene ha fatto il ministro
a dire che si troverà uno strumento appropriato».
Quando lei andava in vacanza da ministro degli
Esteri, quanti agenti la seguivano?
«Firmavo
un impegno di responsabilità per poter guidare la mia macchina. Avevo
un'auto che mi seguiva con due persone a bordo».
Quanti bodyguard in tutto provvedevano alla sua
sicurezza d'estate?
«Durante le vacanze si alternavano quattro
persone».
Lei si poneva il problema di dove
alloggiassero?
«Quando io ero ministro ci si avvaleva delle
questure locali per l'alloggio degli uomini della scorta, proprio per evitare
di mandarli in albergo».
Lei avrebbe querelato Libero, come ha fatto
Fini?
«Anch'io sono stato maltratto da Libero, ma non
vi ho mai querelato. L'importante è che, oltre alla querela, da parte di Fini
ci sia stato il riconoscimento che il meccanismo delle scorte va rivisto. È tutto merito vostro. Avete raggiunto
l'obiettivo».
Adesso che non è più ministro, lei è diventato
un ultrà montiano e tifa per la grande colazione perché spera di far parte di
un Monti bis?
«Io sono
un estimatore di Monti, non c'è dubbio. Ma non sono un tifoso della grande
coalizione. Prima bisogna conoscere tre cose che ancora non sappiamo.
Primo: con quale legge si va a votare.
Secondo: quali sono i programmi dei
partiti».
Neanche il Pdl lo ha chiarito.
«Noi fonderemo la campagna elettorale su una
proposta di forte sostegno
all'integrazione e agli impegni europei e all'abbattimento del debito. Solo
così si potranno di ridurre le tasse, a partire dall'Imu».
Terza incognita?
«Le alleanze.
Finché non saranno chiariti questi tre punti non si può parlare di grande
coalizione».
Ma allora perché l'ha sponsorizzata?
«Perché, se ci trovassimo con un sistema
elettorale che rende difficile allearsi prima, potrebbe accadere che Bersani e
Vendola ottengano un buon risultato e decidano di mettersi insieme dopo il
voto, ma non abbiano comunque i numeri per governare. E se Grillo prendesse il
dieci per cento, Di Pietro il sei e Vendola un altro sei, un quinto del Parlamento
finirebbe in mano a forze che vorrebbero mettere in discussione addirittura
l'appartenenza alla zona euro. Se
l'Italia corresse il rischio serio di una deriva antieuropeista le forze
filoeuropee dovrebbero mettersi insieme per far fronte a una situazione
emergenziale».
Lei è uno strenuo sostenitore di una
ri-alleanza con Casini, ma non sembra che lui voglia saperne, tanto più dopo
che Berlusconi ha lasciato intendere che si ricandiderà alla premiership.
«Ho sempre detto anche personalmente a Casini
che il veto personale ottiene lo scopo opposto. Se sul programma le divisioni
tra noi e Bersani, ma soprattutto con Vendola, sono abissali, rispetto a Casini non riesco a trovare
punti di divergenza, né sulla Ue, né sull'abbattimento del debito, né sulla
famiglia, né sul valore della vita».
Cicchitto ha esortato il Cav a decidere se
ricandidarsi. Lei cosa gli consiglierebbe?
«Condivido l'importanza che Berlusconi decida
presto. Ma lui su queste scelte ha una sensibilità tale che nessuno di noi è in
grado di dargli un consiglio. Sul
predellino molti gli suggerivano prudenza, invece quella era la mossa giusta.
Lui decide quando gli arriva il lampo».
Berlusconi si ricandiderà?
«Lo farà
se sentirà di poter essere davvero utile alla causa dei moderati italiani».
Lei ha detto che mandare a casa questo governo
significherebbe spazzar via la fiducia che all'estero ci è stata concessa.
Quindi ritiene che il Cav non godeva di fiducia?
«Berlusconi si era conquistato una fiducia
personale grazie a rapporti che, non essendo io estraneo alla materia, avevamo
costruito insieme. Ma il vero problema
era che il suo governo non aveva più una maggioranza. Berlusconi ha
compiuto un gesto da uomo di Stato perché, dovendosi affidare quotidianamente
alle telefonate notturne del singolo deputato che minacciava di andarsene se
non lo si promuoveva sottosegretario, ha ritenuto che questo non fosse degno di
chi era stato tre volte presidente del G8. Perciò
sostengo il governo Monti, altrimenti vanificherei la scelta di Berlusconi».
Lei è uno dei pochissimi politici invitati al Meeting di Rimini, assieme ai ministri.
Proprio tecnico fino in fondo...
«Tengo molto al mio background tecnico. Io sono
diventato consigliere di Stato tramite concorso, me lo sono conquistato».
Non le pesa che ancora oggi risalti di più il
suo profilo tecnico che quello politico?
«Io
penso che si possano conciliare. Quando ero alla Farnesina ho fatto scelte
altamente politiche. Non so quanti altri ministri degli Esteri sarebbero stati
disposti a riconoscere il Consiglio nazionale libico. Lì mi sono giocato le penne. Forse per questo mi invitano gli amici
di Cl».
Pubblicato da Franco Frattini
il giorno 19.8.12. per la sezione
PDL,
Press Room,
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CARO FRANCO....GRAZIE DI AVERMI RESO PARTECIPE DI QUESTE TUE PAROLE E DI QUESTI PUNTI FERMI DA CUI RIPARTIRE. PUNTI CHE CONDIVIDO PROFONDAMENTE. TU CONOSCI LA MIA SINCERITA' E PERTANTO IO TI DEVO MANIFESTARE NUOVAMENTE LA MIA TRISTEZZA PER QUEL POVERO PADRE CHE SI E' DATO FUOCO DAVANTI A MONTECITORIO ... LO SO I CASI UMANI SONO INFINITI ... MA IN ITALIA IO NON AVEVO MAI VISSUTO UNA DISPERAZIONE COSI DIFFUSA E RITENGO CHE IL NOSTRO MONTI DEVE ESSERE PIU' VICINO UMANAMENTE A QUESTE PERSONE....IL MIO SECONDO PENSIERO E' CHE OLTRE ALL'AREA POLITICA DI CASINI SECONDO ME VA RICUPERATA L'AREA DEL SANO RIFORMISMO SOCIALISTA CRAXIANO ... TU SAI CHE IL MIO CUORE E' AD HAMMAMET, TU SAI CHE IO SPERO MOLTO NEL BROTHER OBAMA .... QUESTI SECONDO ME SONO VALORI IRRINUNCIABILI E PROPRIO UNA PERSONA COME TE SO CHE NON LI DIMENTICA ..... GRAZIE FRANCO, CONTINUO A RICONFERMARTI TUTTA LA MIA STIMA ..... BUONA SERATA