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diario di un pomeriggio con i giovani di Movimentando


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Ma che fate, mi date del lei! Piacere Franco, mica sono un nonno. Datemi del tu.
E’ con questo spirito che Franco Frattini si presenta “all’interrogazione” diMovimentando, la web tv promossa dai  giovani dei Club della libertà, tesa a rafforzare il messaggio del segretario del Pdl Angelino Alfano lanciato qualche giorno fa in apertura della Political Digtal Academy: condividere e promuovere le opinioni delle giovani generazioni attraverso le molteplici opportunità offerte dalla rete. 

Un nuovo modo di fare e comunicare la politica, lontana dalle vecchie logiche di partito e dagli interessi dei singoli, e che porta, al contrario, ad un confronto più trasparente, immediato e diretto con i giovani e più in generale con tutti gli “smanettoni” del web.

Frattini capisce subito dalla schiettezza, dalla semplicità e dalla grinta dei ragazzi che questo esame ha un sapore diverso. “Vi siete organizzati bene vedo! Padroni del vostro spazio. Addirittura mettete a sedere l’ospite più in basso rispetto a voi… Eh bravi”. Non si tratta del solito confronto istituzionale. Il terreno dell’attivismo giovanile non ha nulla a che vedere con il modello tradizionale di arena politica. Come anche il linguaggio usato, sconosciuto agli agnostici del computer e sempre più rivolto al futuro e all’innovazione. #formattiamoilpdl è, ad esempio, uno degli “hashtag” più “postati” e seguiti dai “follower” del partito, usato dai ragazzi di Movimentando per lanciare dispacci e progetti su come migliorare il Pdl.

Si parte. Twitter, Facebook e chat di Movimentando cominciano a “trillare”. Andrea di Sorte presenta gli ospiti (accanto a Frattini siede Francesco deMicheli, il più giovane consigliere comunale del Pdl al Comune di Roma), raccoglie le domande dei ragazzi e passa “all’interrogazione”.

D. Ministro… scusi se la chiamo ancora ministro, ma è da tempo che volevo dirle questa cosa. Tutti noi abbiamo un problema a chiamarla in modo diverso, perché lei in effetti rappresenta la figura del ministro degli esteri per eccellenza… Possiamo darci del tu?
R. Chiamami Franco.

D. Franco hai letto il messaggio postato oggi da Maroni su Facebook? (ndr: con riferimento la vicenda dei due marò italiani arrestati in India Roberto Maroni della Lega così commenta sulla sua pagina Facebook l’operato del governo Monti “figura da peracottai, con Frattini avremmo già risolto”
R.  Maroni e' un caro amico e posso capire che faccia una battuta di cortesia. Devo anche aggiungere che  insieme abbiamo fatto operazioni importanti di sicurezza internazionale. Ciò detto bisogna dire che  in politica estera servono prudenza  e molta cautela. In particolar modo verso la vicenda dei due marò. Abbiamo due italiani con le stellette nelle mani di una giustizia di cui non ci fidiamo e abbassare i toni e tenere un basso profilo sarebbe forse meglio a tutela del buon esito della trattativa per riportarli a casa.

D. Roberto Rao dell’Udc aggiunge, sempre sulla bacheca di Maroni, che lei però non è riuscito a portare a casa Battisti.
R. Vero. Anche se fa un accostamento improprio con la
vicenda Battisti. In questo caso i
marò sono stati consegnati da qualcuno alle autorità indiane facendoli scendere da una nave che si trovava in acque internazionali, quindi sotto giurisdizione italiana. Rao, inoltre dimentica un’azione di diritto molto importante. Ossia che ho portato  il caso dinanzi alla Corte internazionale di giustizia dell’Aja per far stabilire se il Brasile ha violato una regola fondamentale di diritto internazionale concedendo lo status di rifugiato ad un assassino.  E questo è stato un passo giuridico importante, che mi auguro il nuovo ministro degli esteri possa portare avanti.

D. Sempre sui marò, serve più Euopa?
R. sicuramente. Ma qualcuno deve anche chiamarsela l’Europa affinchè venga coinvolta. Ho trovato ottima la mossa di Monti quando è intervenuto personalmente.

D. Come giudica l’operato della Ashton?
R. La Ashton ha difficoltà a lavorare perché la politica estera europea e' troppo sottoposta a veti nazionali.

D. misuriamo la febbre del Pdl oggi ed un anno fa.
R. Oggi ne ha 37. Un anno fa ne aveva 39. Ho detto 37 perché siamo stati costretti a raccattare gente esterna quando i nostri minacciavano di abbandonare il partito. Quando Berlusconi ha capito che non si poteva andare avanti così ha fatto un gesto da uomo di Stato. La verità è che non avremmo mai ottenuto la sfiducia perché ci sarebbero sempre state situazioni in cui qualcuno sulla via di Damasco si pentiva e tornava da noi in cambio di una poltrona. Adesso le cose vanno meglio ma c’è il rischio che la febbre risalga se non lavoriamo per il bene del paese.

D. Ci va sabato dalla Brambilla per Forza Lecco?
R. No. Per me esiste Forza il Pdl. Quando vuole, con la Brambilla possiamo continuare a portare avanti iniziative animaliste.

D. A proposito di animali com’è finita con la storia dei randagi uccisi in Ucraina?
R. Il Pdl si è fortemente battuto. Io sono stato primo firmatario di un’interrogazione. Ho ricevuto una risposta dal ministro degli esteri. Ma devo dire che non è cambiato molto, nonostante l’impegno promesso dall’Ucraina. Proprio ieri ho incontrato un fotografo che mi ha mostrato immagini scioccanti di cosa sta accadendo in quel posto. La strage purtroppo continua. Credo che gli sportivi debbano ricordarsi di questa quando si apriranno i giochi. Serve anche la loro voce.

D. Legge elettorale, è d’accordo su premio di maggioranza?
R. Molto meglio lavorare per avere la maggioranza direttamente dai cittadini e non un premio di maggioranza da una legge.

D. Due consigli per giovani imprenditori.
R. Recuperate l’ottimismo del sole in tasca come diceva Berlusconi. L’ottimismo crea condizioni che si autoalimentano. E poi investite su altri giovani, se ci si aiuta tra giovani che hanno coraggio vedrete che le cose potranno cambiare.

D. Ultimissima domanda, che fine ha fatto la Fondazione Europa dei popoli e delle libertà?
R. Nel Pdl abbiamo avuto il grande problema di non saper ricondurre tutte queste iniziative. Ci sono tante fondazioni simili tra loro. Ma vanno ricondotte. Questa era stata pensata come la rete delle reti. Berlusconi ci teneva molto. Adesso si è un pò impantanata.

Finite le domande Andrea di Sorte passa la parola a Piero Tatafiore, anche detto “La Iena”, autore della rubrica “a bruciapelo”. Frattini dovrà rispondere con un semplice SI o con un NO a dieci domande insidiose. Cuffie, cabina, tre, due , uno…


1.     A novembre se tu fossi americano voteresti per Obama? SI
2.     In Russia si tengono elezioni regolari? SI
3.     Boni deve dimettersi? SI
4.     Se la Francia stesse per sganciare testate nucleari su Roma, sarebbe legittimo un attacco preventivo da parte dell’Italia? NO
5.     Obama è il presidente più anti-israeliano degli ultimi 20 anni? NO
6.     Hai mai baciato una comunista? SI
7.     L'alleanza per l'Italia (Pdl-Pd-Terzo Polo) sarebbe una presa in giro nei confronti degli elettori? NO
8.     Giornali, televisioni e poteri forti sono per la maggior parte schierati con Monti? SI
9.     Politica economica, mercato del lavoro, pensioni di anzianità, temi etici, politica estera. E' più facile andare d'accordo con il Pd rispetto che con la Lega su questi argomenti? NO
10.Sai chi è Kate Upton? NO (i ragazzi mandano in video la copertina di Sports Illustrated con una sua foto…)

“Finite? Bene adesso vorrei però chiarire due punti su cui è impossibile rispondere solo Si o No” – precisa Frattini. “Sulle elezioni presidenziali in Russia penso che quando si vince con il 65% è possibile che ci siano delle irregolarità, ma certo non parliamo di irregolarità che possono cambiare l’esito elettorale. Io mi auguro che Putin apra una Commissione di inchiesta seria su questi casi e preveda delle sanzioni per chi ha commesso i brogli. Con il 65% dei voti direi che è forte abbastanza per garantire quel rinnovamento di cui la Russia ha bisogno”.

“Su Boni, invece, non si può parlare di dimissioni, noi siamo garantisti. Lo siamo stati con Penati del Pd e lo saremo anche con lui. Ma forse se scegliesse di autosospendersi potrebbe trarre un vantaggio: quello di non anticipare una condanna contro se stesso”.

Le lancette corrono. E dopo un’ora di tam tam tra commenti, botta e risposta e una pioggia continua di domande dalla rete, la clessidra si svuota e segna “tempo scaduto”. Foto ricordo, congratulazioni e saluti. Sull’uscio Frattini commenterà “Che forza che sono, peccato che questa volta avevo poco tempo. Ci ritornerò!”
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Pubblicato da Franco Frattini il giorno 8.3.12. per la sezione , . Puoi essere aggiornato sui post, i commenti degli utenti e le risposte utilizzando il servizio di RSS 2.0. Scrivi un commento e partecipa anche tu alla discussione su questo tema.

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