Che il cuore possa arrivare dove la politica è spesso costretta alla resa
Mi auguro che il cuore possa arrivare dove la politica è spesso costretta alla resa. Le notizie che giungono dalla Siria sono quelle di un Assad che ha perso la bussola e che ha voltato le spalle al proprio popoloal punto da restare indifferente dinanzi alla strage di bambini che sino ad oggi ha mietuto 400 vittime.
I media questa volta non tacciono, eppure non si riesce ancora a riparare a questa ferocia. Cifre che potrebbero continuare a crescere se le diplomazie continueranno a mostrarsi impotenti o divise anche di fronte a questo cimitero di innocenti. Su molte lapidi c’è già la firma dell’irragionevole contraddizione di alcuni organismi internazionali. Per questo mi auguro si trovi presto una strada che – seppur senza prescindere dai singoli punti di vista e dai legami che alcuni Paesi hanno con la Siria – convinca Assad a lasciare il potere e garantisca la protezione di tutti i civili e dei loro diritti fondamentali. Il potere è la prima prigione di un sovrano. Chi ha un cuore non si faccia divorare dalla sua voracità. Franco Frattini
Responsabile affari internazionali del PDL
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