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Libia, Frattini a Nova: "L'Onu ha commesso gravi errori, i veri vincitori sono Turchia e Russia"


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Roma, 08 feb  Agenzia Nova

La Missione di supporto delle Nazioni Unite in Libia (Unsmil) e l’inviata Onu ad interim uscente, la statunitense Stephanie Williams, hanno commesso “errori marchiani” nel processo che a Ginevra ha portato alla nascita di una nuova autorità transitoria del Paese nordafricano, favorendo in tal modo Turchia e Russia. Lo ha detto ad “Agenzia Nova” Franco Frattini, presidente della Società italiana per l’organizzazione internazionale (Sioi), già ministro degli Affari esteri e vicepresidente della Commissione europea. 

“Io credo che ci siano stati degli errori importanti nella preparazione di questa prima tornata di voto e poi nei ballottaggi che hanno portato all’elezione del presidente ad interim e del premier ad interim”, ha detto Frattini, in riferimento alla lista guidata dall'imprenditore misuratino Abdul Hamid Mohammed Dbeibeh e dall’ambasciatore Mohammed al Manfi, eletti rispettivamente premier e presidente “ad interim” fino alle elezioni che dovrebbero tenersi il prossimo 24 dicembre. 

 “Il primo errore è stato quello di spingere in modo eccessivo, da parte della rappresentante dell’Onu che poi ha lasciato l’incarico, per un ticket capeggiato dal presidente del parlamento (Aguila Saleh) con il ministro dell’Interno uscente (Fathi Bashagha)”, ha detto Frattini. “Spingere molto su questo ticket da un lato ha scoraggiato altre figure che avrebbero potuto aver delle chance, ho in mente il vicepremier (Ahmed) Matieeq e il ministro della Difesa uscente (Salah al Din al Namrush), cioè personaggi autorevoli e forti che evidentemente si sono sfilati. Questo ha determinato che il voto alla fine sia stato un voto contro il ticket, non un voto a favore. Ecco il perché della sorpresa del risultato. Evidentemente, rispetto ad una percepita ingerenza o forzatura, non si è capito che i libici hanno delle reazioni molto prevedibili: la reazione in questo caso è votare contro, senza riflettere su alcune conseguenze di questo voto”, ha aggiunto l’ex titolare della Farnesina. 

La prima conseguenza degli errori dell’Onu, secondo Frattini, è lo sbilanciamento del nuovo esecutivo verso l’Islam politico. “Si tratta di due personalità (dell'imprenditore misuratino Abdul Hamid Mohammed Dbeibeh e dell’ambasciatore Mohammed al Manfi) che hanno, diciamo così, tendenze islamiste. Il premier ad interim, in più, è un businessman che ha vissuto in giro per il mondo con forti richiami con la Russia. I veri vincitori sono proprio i due Stati mentori e protettori: da un lato la Fratellanza musulmana, quindi la Turchia, dall’altro la Russia, che avendo un rapporto con il premier ad interim manterrà sicuramene una leva sulla Libia”, ha osservato ancora il presidente della Sioi, evidenziando come Ankara e Mosca possano dirsi sodisfatte da questo risultato. Quanto al generale Khalifa Haftar, il generale della Cirenaica che ha tentato il golpe a Tripoli nell’aprile del 2019 sena riuscirci, “senza che gli altri se ne accorgessero, egli è rientrato in gioco perché ha fatto l’accordo con Maiteeq per sbloccare l’estrazione del petrolio, compiendo un gesto tra virgolette da ‘uomo di Stato’, e, seconda cosa, ha fatto fuori il suo più pericoloso rivale, cioè il presente Saleh che guida il parlamento della Cirenaica, e che quindi gravava nella sua medesima area di influenza. Queste sono situazioni su cui non si è riflettuto prima”. 

Secondo Frattini, ora paradossalmente, le elezioni potrebbero svolgersi davvero nei tempi previsti quindi il 24 dicembre, nel simbolico giorno del 70esimo anniversario dell’indipendenza della Libia. “C’è la clausola che chi farà parte di questo nuovo governo non si potrà poi candidare. Io credo che questo esecutivo sarà composto da personalità secondarie, dal momento che quelli per così dire ‘forti’ avranno tutto l’interesse a che le elezioni si facciano. I membri di questo governo che nascerà nei prossimi giorni non potranno che essere personalità di secondo piano”, ha evidenziato ancora l’ex vicepresidente dell’esecutivo comunitario. “Riuscirà questo nuovo ipotetico governo a mantenere una situazione di stabilità e di sicurezza nel Paese? Le influenze egiziane ed emiratine saranno sicuramente negative. Il tentativo a cui il premier uscente al Sarraj lavorava, cioè di tenere un comune equilibrio tra Turchia e Russia e stabilizzare temporaneamente il Paese (con personalità gradite sia ad Ankara che a Mosca), potrebbe essere compromesso con un governo espressione di forze islamiste. Nella squadra che si formerà bisognerà compensare più posizioni. Ci sono molti elementi di dubbio - ha aggiunto Frattini - in questa partita. Ma il dato più forte di tutti è che non si è capita la lezione degli ultimi dieci anni: se i libici li spingi con forza a fare una cosa, non è assolutamente detto che la facciano, anzi è probabile che accadrà il contrario”. 

Quanto a un’eventuale invio di osservatori per monitorare la tregua in Libia, ipotesi su cui il Consiglio di sicurezza dell'Onu si è recentemente espresso a favore, Frattini ha lanciato un appello alla prudenza. "Una missione di osservatori adesso significherebbe mandare un drappello di uomini nudi in mezzo a milizie super-armate e a contingenti turchi e russi che sono li per una politica di reciproco contenimento. L'unica cosa che (Mosca e Ankara) non vogliono è avere osservatori che vanno a ficcare il naso nella distribuzione di armi e uomini. Se la missione va li a non far nulla, è solo pericoloso e non vedo cosa dovrebbe osservare; se va in Libia con la pretesa di essere arbitro nella gestione di un confine molto labile, sicuramente è necessario che tale missione sia ben voluta da Russia e Turchia. E questo, francamente, per ora non lo vedo", ha concluso il presidente della Sioi. © Agenzia Nova -

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Pubblicato da Franco Frattini il giorno 8.2.21. per la sezione , , , , , , , , , . Puoi essere aggiornato sui post, i commenti degli utenti e le risposte utilizzando il servizio di RSS 2.0. Scrivi un commento e partecipa anche tu alla discussione su questo tema.

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