Franco Frattini to RT International: West has golden opportunity to restore or even normalize relations with Russia
Russian President Vladimir Putin has met his American counterpart, Joe Biden, in the Swiss city of Geneva
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18.6.21 | Posted in Fondazione De Gasperi e SIOI, politica estera, putin, Russia, SIOI, Ultime Notizie, Ultimi post, usa | Continua »
Franco Frattini, magistrato e politico interviene a SOUL Tv2000
15 Maggio 2021
Franco Frattini, magistrato, politico, due volte Ministro degli Esteri, Commissario UE, Presidente dell’Alta Corte di Giustizia del Coni, appena nominato Presidente aggiunto del Consiglio di Stato…parliamo di Europa, di un’unità necessaria ma mai pienamente raggiunta, dal tema della sicurezza all’accoglienza, alle azioni e reazioni in questa pandemia; parliamo di necessaria riforma della giustizia e di separazione delle carriere dei magistrati; di presenza dell’Italia nei grandi vertici internazionali, dell’emergenza in Libia e del rapporto con la Turchia, del ddl Zan e della proprietà intellettuale dei vaccini.
L’ex ministro degli Esteri ospite del programma Soul: “Sulla Libia bene Draghi. Partecipazione alla guerra in Iraq ex post non fu decisione giusta” “Sul caso Turchia “abbiamo fatto noi degli errori, ma non c’è dubbio che oggi la deriva del presidente Erdogan non è quella che noi ci saremmo aspettati”.
Lo afferma l’ex ministro degli Esteri e da poco nominato Presidente aggiunto del Consiglio di Stato, Franco Frattini, ospite del programma ‘Soul’ in onda su Tv2000 sabato 15 maggio ore 20.50 e lunedì 17 alle 21 su InBlu2000.
“Il presidente Draghi – aggiunge Frattini – ha espresso nei confronti di Erdogan un sentimento che gli veniva molto spontaneo e certamente che si tratti di una autocrazia io l’ho visto da quando creai il gruppo degli amici della Turchia per cercare nel 2003 di farli entrare nell’Unione Europea. A forza di spingerli verso est in tanti e tanti anni invece di portarli verso l’occidente li abbiamo messi nelle mani della Russia e forse anche della Cina”.
Frattini a Tv2000 affronta anche la questione libica: “In Libia credo che il presidente Draghi abbia fatto una cosa molto importante. È stata una scelta coraggiosa di andare subito dal nuovo primo ministro libico diciamo di transizione, perché poi si dovrebbe votare il 24 dicembre di quest’anno in Libia, e il ministro Di Maio abbia fatto bene ad andare insieme ai colleghi francese e tedesco per dimostrare che il nucleo forte dell’Europa c’è. Tutt’altra cosa è se la Libia rimarrà una Libia o vi saranno due Libie. Perché è un po’ difficile far immaginare a coloro che sono sul campo che domani la Turchia, che ha 5000 uomini che proteggono Tripoli e la Russia che ne ha altrettanti che proteggono la Cirenaica, salutino e mettano tutto nelle mani dei libici”.
“La partecipazione alla guerra in Iraq ex post – conclude Frattini – non fu sicuramente una decisione giusta, ma il primo ad essere ingannato fu proprio il segretario di stato americano, il generale Colin Powell che portò in consiglio di sicurezza la famosa pistola fumante che purtroppo non corrispondeva alla verità perché a lui avevano dato dati non veri”.
➡ Rivedi su YouTube l'incontro di sabato di Monica Mondo con Franco Frattini a SOUL:
https://www.youtube.com/watch?v=CAkfA7iWBo8
17.5.21 | Posted in Europa, Fondazione De Gasperi e SIOI, In primo piano, libia, politica estera, SIOI, Ultime Notizie, Ultimi post | Continua »
Franco Frattini, presidente della Sioi e già ministro degli Esteri, legge il conflitto israelo-palestinese e auspica un intervento americano. “L’Europa? Temo che non possa fare tanto, vista la grande crisi di leadership e le divisioni che la percorrono”
17.5.21 | Posted in Fondazione De Gasperi e SIOI, Israele, Italia, Medio Oriente, Palestina, politica estera, press, Press Room, SIOI, Ultime Notizie, Ultimi post | Continua »
«Dopo l’ingresso della Croazia Bruxelles poteva fermarsi ma anche dare segnali concreti di esistenza. Il pro-europeismo nei Paesi dell’area è diminuito»
17.5.21 | Posted in Italia, mediterraneo. politica estera, press, Press Room, Ultime Notizie, Ultimi post | Continua »
LINK'S TALK - Mediterraneo: mare non più nostrum.
Stefano Zurlo intervista Franco Frattini
12.5.21 | Posted in Italia, Link Campus, mediterraneo, politica estera, press, Press Room, Ultime Notizie, Ultimi post | Continua »
Come scongiurare l’incubo delle “tre Libie”. Ecco il modello IRINI
Di Marco Battaglia | 20/04/2021
I suggerimenti da “La politica europea di sicurezza comune e di difesa in Libia”, il webinar organizzato dall’operazione Eunavfor Med – Irini in collaborazione con la SIOI, primo passo della serie di incontri di Shade Med. Presenti il presidente della Sioi, Franco Frattini, il comandante di Irini, Fabio Agostini, il vice capo delegazione Ue in Libia, Nadim Karkutli e il capo missione di Eubam, Natalina Cea
“Whatever it takes, l’Europa deve salvare la Libia”. Si è concluso così, ieri, il webinar organizzato dall’operazione europea Irini, al comando dell’ammiraglio Fabio Agostini (qui è possibile rivedere la diretta), in collaborazione con la SIOI, primo passo di “Shade Med”, un percorso di eventi che condurrà fino alla conferenza in autunno, per affrontare in maniera aperta ed efficace il dibattito sulla sicurezza del Mediterraneo. Sono intervenuti il presidente della Sioi, Franco Frattini, il comandante Agostini, il vice capo delegazione dell’Unione europea il Libia con delega agli affari politici, stampa e informazione, Nadim Karkutli, e il capo missione della European Union border assistance mission in Libya (Eubam), Natalina Cea.
“L’eventuale partizione della Libia in due o tre entità, dopo le prossime elezioni di dicembre, sarebbe un incubo”, ha espresso con chiarezza Frattini nel corso del suo intervento, sottolineando l’importanza del continuo supporto internazionale al processo di pacificazione interno al Paese rivierasco. La natura di questo supporto deve essere necessariamente politica, altrimenti “tutti i nostri sforzi sarebbero ininfluenti”. Per questo, ha continuato il presidente della Sioi, è indispensabile la continua cooperazione tra la missione europea in Libia Eubam, la missione delle Nazioni Unite Unsmil e l’operazione Irini, secondo un approccio omnicomprensivo che abbracci l’intera regione. Proprio in vista di questo approccio regionale è, secondo Frattini, necessario coinvolgere tutti gli attori interessati alla stabilità della regione, Russia e Turchia incluse, senza le quali ogni sforzo sarebbe parziale e inefficace.
L’APPROCCIO OLISTICO DI IRINI
La situazione sul campo, infatti, è ancora tutt’altro che risolta, come ha illustrato l’ammiraglio Agostini: “la mancanza dello Stato in ogni sua diramazione comporta un proliferare delle attività illecite in Libia, comportando la necessità di mantenere la presenza dei controlli”. Inoltre, il quadro geopolitico libico è ulteriormente complicato dalla presenza di diversi attori intenti a perseguire ciascuno il proprio tornaconto, come la Cina e le stesse Russia e Turchia. In questo contesto così sfaccettato, la missione Irini ha dimostrato, fin dalla sua attivazione nel marzo dell’anno scorso, la sua efficacia nel combattere le attività illegali che passano per la Libia, grazie al suo approccio olistico alle varie criticità che affliggono quella porzione di Mediterraneo.
“Irini non è la soluzione – ha commentato Agostini – ma è lo strumento per creare le condizioni per arrivare a una soluzione”. La lotta ai traffici illeciti, dal traffico illecito di petrolio a quelle delle armi a quello, purtroppo, di esseri umani, non è una mera operazione di securizzazione. Come illustrato dal comandante di Irini: “le attività di contrabbando creano una condizione di squilibrio nei redditi libici”, peggiorando ulteriormente le condizioni economico-sociali del Paese.
IL COINVOLGIMENTO DELLA SOCIETÀ CIVILE
Condizione necessaria e indispensabile per il miglioramento della situazione in Libia è, secondo Natalina Cea: “la partecipazione dei libici e la loro titolarità in tutti i programmi e processi verso la stabilizzazione”. Proprio in un momento nel quale è forte nel Paese il desiderio di sostegno internazionale, per arrivare ad una normalizzazione della situazione interna, il coinvolgimento della società civile e della popolazione diventa un aspetto fondamentale. Questo coinvolgimento, inoltre, servirà anche come collante tra le tre aree del Paese, Tripolitania, Cirenaica e Fezzan, la cui deriva e frammentazione porterebbe a quello scenario “da incubo” profilato da Frattini.
Per questo l’avvento del governo di unità nazionale guidato da Abdul Hamid Mohammed Dbeibeh è, per Nadim Karkutli, un fattore cruciale verso la soluzione della crisi libica: “nel nuovo governo sono presenti rappresentanti provenienti da tutte e tre le regioni della Libia, il che migliora l’efficacia dei colloqui anche a livello governativo”. Nonostante questo positivo passo, le difficoltà permangono, soprattutto perché, sempre secondo il vice capo delegazione dell’Unione europea il Libia: “il Paese non ha mai avuto delle forti istituzioni della società civile, e le tre aree storiche non hanno mai collaborato tra di loro durante il periodo di Muʿammar Gheddafi. Ora queste istituzioni vanno costruite”.
Link allo streaming sul canale YouTube SIOI UNA ITALY
23.4.21 | Posted in Europa, Fondazione De Gasperi e SIOI, Italia, libia, Nazioni Unite, politica estera, press, Press Room, SIOI, Ultime Notizie, Ultimi post | Continua »
NATO Defense College: domani si conclude il NATO Regional Cooperation Course 25. Ospite d’onore Franco Frattini
Roma, 22 aprile 2021- Dopo 10 settimane di lezioni svolte secondo un format ibrido, il NATO Regional Cooperation Course 25, il corso di studi del NATO Defense College con focus sui Paesi partner dell’Alleanza Atlantica, si concluderà, il 23 aprile 2021, con la cerimonia di rito e la consegna dei diplomi ai 29 partecipanti, provenienti da 14 Stati.
Ospite d’onore l’ex ministro degli Esteri Franco Frattini, attualmente presidente della SIOI (Società Italiana per l’Organizzazione Internazionale) che pronuncerà il discorso alla platea del College concentrandosi sul ruolo della NATO e il fianco Sud: “NATO 2030 looking to the South”.
Alla cerimonia parteciperanno come di consueto autorità del panorama civile e militare, in forma virtuale e nel rispetto delle vigenti direttive anti COVID.
Sarà possible seguire l’evento in streaming, sulle piattaforme social del NATO Defense College, a partire dalle ore 10 del 23 aprile 2021.
Link per seguire l'evento:
Youtube: https://youtu.be/4z-E4UVI6Hw
Twitter: https://twitter.com/i/broadcasts/1nAKELQavvvxL
Facebook: https://www.facebook.com/NATODefenseCollege
Linkedin: https://www.linkedin.com/company/nato-defense-college/
22.4.21 | Posted in Fondazione De Gasperi e SIOI, In primo piano, mediterraneo, NATO, politica estera, press, Press Room, SIOI, Ultime Notizie, Ultimi post | Continua »
Fermezza e realismo. La linea di Draghi con la Turchia spiegata da Frattini
Di Emanuele Rossi | 12/04/2021
13.4.21 | Posted in Fondazione De Gasperi e SIOI, mediterraneo. politica estera, press, Press Room, SIOI, Turchia, UE, Ultime Notizie, Ultimi post | Continua »
Turchia, ecco perché Biden scommette su Draghi. Parla Frattini
Di Francesco Bechis | 27/03/2021 - Esteri30.3.21 | Posted in Fondazione De Gasperi e SIOI, Italia, Mondo, politica estera, press, Press Room, putin, Scenari dal Mondo, SIOI, Turchia, Ultime Notizie, Ultimi post | Continua »
UNO SGUARDO SUL CAMPO - INSIEME AL PRESIDENTE FRATTINI (di Fabiana Raciti*)
D. Presidente, cos’è SIGA e quali sono gli obiettivi che si è prefissata?
R. SIGA è un’Alleanza globale che comprende circa 120 componenti, il cui obiettivo è promuovere una buona governance, fissando a livello sovranazionale dei validi criteri guida per l’integrità dello sport in tutte le sue forme. Abbiamo costituito e varato il “SIGA Independent Rating and Verification System (SIRVS)”, un meccanismo che valuta l’organizzazione e le modalità di lavoro delle singole strutture e che, assegnando il “bollino di legalità”, assicura che le loro pratiche siano conformi ai valori sportivi, nonché alle regole di legalità internazionale. Inoltre, stiamo lavorando ad un modello di regole di condotta che tutti possano sottoscrivere liberamente, nell’organizzare grandi eventi, e lo facciamo pensando alla FIFA World Cup 22 o alla Ryder Cup 2023. Avremo questi eventi per pensare a delle regole di condotta efficaci. Magari un domani potrebbero essere tradotte in un principio guida e diventare vincolanti.
D. Considerando le numerose vicende connesse allo sport, a Suo avviso, quali sono le maggiori pratiche che mettono a rischio l’integrità dello sport?
R. Ma guardi, ci sono fenomeni che riguardano molti ambiti dello sport. Il primo fra tutti è quello della diffusione transnazionale delle scommesse illecite, successivamente il meccanismo di tracciatura del denaro che ruota intorno allo sport. La quantità è enorme e la tracciatura è fondamentale. Poi abbiamo un terzo filone, un settore di cui mi occupo da giudice, ed è la criminalità organizzata. Sono tanti i casi in cui le organizzazioni mafiose si propongono di sponsorizzare piccole iniziative sportive di quartiere, con il solo scopo di ripulire la loro immagine agli occhi dell’opinione pubblica locale, ma quella è solo contaminazione mafiosa... E poi c’è la classica violenza, che rappresenta il quarto filone. La violenza negli stadi o intorno ad essi.
D. Non a caso Presidente, si rivolge proprio ad una persona ferita dal mondo del calcio e, recentemente, la rivista Humanities & Social Sciences Communications ha pubblicato una ricerca secondo cui la sportività aumenta quando gli spalti sono vuoti.
R. Da giudice sportivo e da Presidente del Collegio di Garanzia dello Sport, ho preso decisioni abbastanza rigorose, quando si vedono tifoserie che inneggiano alla violenza, si chiude lo stadio. Purtroppo, la verità è che lo sport è sempre di più oggetto di attenzione di criminali, organizzati e non. E’ diventato un settore attrattivo, in cui gira molto denaro e ci sono tante opportunità.
D. Guardando ai maggiori canali social, Facebook, Twitter, Instagram ma anche Clubhouse e LinkedIn, quanto ritiene influente la comunicazione per salvaguardare i valori dello sport?
R. La comunicazione è fondamentale e penetrare nel mondo dei social è assolutamente essenziale. Ma ho notato che vanno sulle reti principalmente le notizie negative e/o le denunce, e quasi mai le positive. Come Presidente di SIGA ho proposto l’applicazione, al mondo dello sport, di una regola importantissima che abbiamo nel codice antimafia, secondo cui il denaro e gli asset confiscati ai mafiosi vengono reinvestiti per finalità sociale. Anche nello sport si confisca denaro e sono tanti i beni sottratti ai criminali, così, magari una quota di questi potrebbe essere destinata alla realizzazione di un campo di calcio, da tennis o un piccolo centro sportivo, in un quartiere degradato della città. Di conseguenza, quello che era denaro sporco verrebbe utilizzato per finalità pulite.
D. Parlando di giovani, recentemente ho avuto il piacere di seguire in diretta lo YOUTH Forum 2021 organizzato da SIGA e so che l’operato dell’Alleanza sia principalmente rivolto ai giovani, futura classe dirigente. Avete mai pensato di collaborare con i giovanissimi delle scuole italiane, al fine di diffondere la cultura dello sport sano?
R. SIGA è un’organizzazione internazionale e quindi abbiamo difficoltà a coinvolgere le singole scuole di ogni Paese. La scelta di dedicare un forum ai giovani nasce dalla volontà di far emergere casi in cui proprio i giovani siano vittime di pratiche di illegalità. Si pensi alle molestie all’interno delle squadre, oppure ai giovani che vengono acquistati direttamente dalle famiglie in Paesi poveri come “promettenti giocatori”, e poi, dietro l’apparenza, rimangono immigrati clandestini fra le vie delle nostre città. Due principi devono essere instillati nelle giovani generazioni, protezione ed educazione alla legalità. Spiegando loro che quando si gioca in campo, non ci deve essere mai imbroglio, né mai violenza…
D. Purtroppo in Italia c’è ancora tanto da fare. Io stessa ho notato difficoltà a diffondere il messaggio di non violenza nelle scuole: talvolta è proprio il genitore ad istigare il figlio.
R. Questa è la cosa più grave, dimenticare l’essenza dello sport nelle competizioni. Il genitore invece di dare il buon esempio, troppe volte lo spinge a compiere atti violenti.
D. In conclusione del nostro incontro, vorrei parlare di come prevenire la violenza insieme alla Polizia di Stato. Avete mai pensato di collaborare con le Forze dell’Ordine, cercando di diffondere un messaggio di non violenza?
R. In effetti lo facciamo già, SIGA ha sempre coinvolto nei Paesi con cui collaboriamo le autorità di law enforcement. Riteniamo che l’aspetto della prevenzione e della reazione nei casi di violenza debba necessariamente coinvolgere chi questo servizio lo fa per mestiere. La Polizia di Stato è molto impegnata su queste vicende e per tali motivi cercheremo di fondare dei programmi di cooperazione gemellata con le autorità di polizia dei singoli Paesi, ai quali abbiamo già iniziato a chiedere quali siano le loro esperienze. Il Capo della polizia portoghese è venuto ad uno dei nostri incontri impegnandosi a mettere a disposizione un Report sul tema dello sport, chiedendo ai suoi omologhi delle altre forze europee di fare lo stesso.
*Fabiana Raciti, studentessa della SIOI, Master in Comunicazione e Lobbying nelle Relazioni Internazionali 2021
23.3.21 | Posted in Fondazione De Gasperi e SIOI, giovani, press, Press Room, SIGA, SIOI, sport, Ultime Notizie, Ultimi post | Continua »
TOP-10 Risks for Eurasia Are Already Coming True in 2021
Astana Club, one of the most esteemed geopolitical forums for Europe and Asia, announces the latest edition of the international rating “TOP-10 Risks for Eurasia in 2021”.
The rating is developed by the Institute of World Economics and Politics (IWEP), comprising over 40 international experts and 1,200 professional respondents from 75 countries in Eurasia. The COVID-19 pandemic remains the key element to accelerate the risks in 2021 and affects recovery, social stability, digital and climate threats and the escalation of confrontations between key geopolitical players.
A brief rundown of the TOP-10 risks is presented below:
1. THE PANDEMIC 2.0 Given the absence of effective international cooperation mechanisms to combat the infection and the constant mutation of the virus, the pandemic threatens to continue throughout 2021, possibly longer.
2. RECOVERY UNDER THREAT The pandemic, collapse of economic activity, geopolitical and social instability and the debt crisis of emerging markets are key factors that threaten the shaky recovery of the world economy.
3. US-CHINA COLD WAR The US and China have crossed practically all “red lines” during the pandemic; this confrontation will transform into full scale systemic conflict in 2021.
4. CRISIS AROUND IRAN Growing tensions around Iran may trigger a large-scale military confrontation, thus dealing a crushing blow to the international energy market.
5. DECOUPLING Decoupling of the West and China will not only continue under the new US administration but will gain a dangerous new dynamic in 2021.
6. DISSOLUTION OF THE NUCLEAR NON-PROLIFERATION REGIME The erosion of key nuclear treaties and institutions along with outstripping developments in military technologies threaten to initiate a new nuclear arms race.
7. EXPLODING SOCIAL PROTESTS Political systems in many countries will come under unprecedented pressure as the economic and social impact of COVID-19 mounts.
8. GLOBAL CYBER CRISIS The absence of uniform rules in the digital domain opens the road to massive cyber-attacks, which may become the catalyst for a global-level crisis.
9. DIGITAL TOTALITARIANISM Total digitalization, accelerated by the pandemic, offers unprecedented opportunities to control personal data and political censure, creating the risk of a new type of totalitarianism.
10. FAILURE OF DECARBONISATION In 2021, the world will be concerned with recovering economic growth, meaning plans to decarbonize and reduce CO2 emissions will be pushed to one side, especially in developing countries.
2.3.21 | Posted in Asia, Europa, press, Press Room, Punti di vista, Ultime Notizie, Ultimi post | Continua »
La Missione di supporto delle Nazioni Unite in Libia (Unsmil) e l’inviata Onu ad interim uscente, la statunitense Stephanie Williams, hanno commesso “errori marchiani” nel processo che a Ginevra ha portato alla nascita di una nuova autorità transitoria del Paese nordafricano, favorendo in tal modo Turchia e Russia. Lo ha detto ad “Agenzia Nova” Franco Frattini, presidente della Società italiana per l’organizzazione internazionale (Sioi), già ministro degli Affari esteri e vicepresidente della Commissione europea.
“Io credo che ci siano stati degli errori importanti nella preparazione di questa prima tornata di voto e poi nei ballottaggi che hanno portato all’elezione del presidente ad interim e del premier ad interim”, ha detto Frattini, in riferimento alla lista guidata dall'imprenditore misuratino Abdul Hamid Mohammed Dbeibeh e dall’ambasciatore Mohammed al Manfi, eletti rispettivamente premier e presidente “ad interim” fino alle elezioni che dovrebbero tenersi il prossimo 24 dicembre.
“Il primo errore è stato quello di spingere in modo eccessivo, da parte della rappresentante dell’Onu che poi ha lasciato l’incarico, per un ticket capeggiato dal presidente del parlamento (Aguila Saleh) con il ministro dell’Interno uscente (Fathi Bashagha)”, ha detto Frattini. “Spingere molto su questo ticket da un lato ha scoraggiato altre figure che avrebbero potuto aver delle chance, ho in mente il vicepremier (Ahmed) Matieeq e il ministro della Difesa uscente (Salah al Din al Namrush), cioè personaggi autorevoli e forti che evidentemente si sono sfilati. Questo ha determinato che il voto alla fine sia stato un voto contro il ticket, non un voto a favore. Ecco il perché della sorpresa del risultato. Evidentemente, rispetto ad una percepita ingerenza o forzatura, non si è capito che i libici hanno delle reazioni molto prevedibili: la reazione in questo caso è votare contro, senza riflettere su alcune conseguenze di questo voto”, ha aggiunto l’ex titolare della Farnesina.
La prima conseguenza degli errori dell’Onu, secondo Frattini, è lo sbilanciamento del nuovo esecutivo verso l’Islam politico. “Si tratta di due personalità (dell'imprenditore misuratino Abdul Hamid Mohammed Dbeibeh e dell’ambasciatore Mohammed al Manfi) che hanno, diciamo così, tendenze islamiste. Il premier ad interim, in più, è un businessman che ha vissuto in giro per il mondo con forti richiami con la Russia. I veri vincitori sono proprio i due Stati mentori e protettori: da un lato la Fratellanza musulmana, quindi la Turchia, dall’altro la Russia, che avendo un rapporto con il premier ad interim manterrà sicuramene una leva sulla Libia”, ha osservato ancora il presidente della Sioi, evidenziando come Ankara e Mosca possano dirsi sodisfatte da questo risultato. Quanto al generale Khalifa Haftar, il generale della Cirenaica che ha tentato il golpe a Tripoli nell’aprile del 2019 sena riuscirci, “senza che gli altri se ne accorgessero, egli è rientrato in gioco perché ha fatto l’accordo con Maiteeq per sbloccare l’estrazione del petrolio, compiendo un gesto tra virgolette da ‘uomo di Stato’, e, seconda cosa, ha fatto fuori il suo più pericoloso rivale, cioè il presente Saleh che guida il parlamento della Cirenaica, e che quindi gravava nella sua medesima area di influenza. Queste sono situazioni su cui non si è riflettuto prima”.
Secondo Frattini, ora paradossalmente, le elezioni potrebbero svolgersi davvero nei tempi previsti quindi il 24 dicembre, nel simbolico giorno del 70esimo anniversario dell’indipendenza della Libia. “C’è la clausola che chi farà parte di questo nuovo governo non si potrà poi candidare. Io credo che questo esecutivo sarà composto da personalità secondarie, dal momento che quelli per così dire ‘forti’ avranno tutto l’interesse a che le elezioni si facciano. I membri di questo governo che nascerà nei prossimi giorni non potranno che essere personalità di secondo piano”, ha evidenziato ancora l’ex vicepresidente dell’esecutivo comunitario. “Riuscirà questo nuovo ipotetico governo a mantenere una situazione di stabilità e di sicurezza nel Paese? Le influenze egiziane ed emiratine saranno sicuramente negative. Il tentativo a cui il premier uscente al Sarraj lavorava, cioè di tenere un comune equilibrio tra Turchia e Russia e stabilizzare temporaneamente il Paese (con personalità gradite sia ad Ankara che a Mosca), potrebbe essere compromesso con un governo espressione di forze islamiste. Nella squadra che si formerà bisognerà compensare più posizioni. Ci sono molti elementi di dubbio - ha aggiunto Frattini - in questa partita. Ma il dato più forte di tutti è che non si è capita la lezione degli ultimi dieci anni: se i libici li spingi con forza a fare una cosa, non è assolutamente detto che la facciano, anzi è probabile che accadrà il contrario”.
Quanto a un’eventuale invio di osservatori per monitorare la tregua in Libia, ipotesi su cui il Consiglio di sicurezza dell'Onu si è recentemente espresso a favore, Frattini ha lanciato un appello alla prudenza. "Una missione di osservatori adesso significherebbe mandare un drappello di uomini nudi in mezzo a milizie super-armate e a contingenti turchi e russi che sono li per una politica di reciproco contenimento. L'unica cosa che (Mosca e Ankara) non vogliono è avere osservatori che vanno a ficcare il naso nella distribuzione di armi e uomini. Se la missione va li a non far nulla, è solo pericoloso e non vedo cosa dovrebbe osservare; se va in Libia con la pretesa di essere arbitro nella gestione di un confine molto labile, sicuramente è necessario che tale missione sia ben voluta da Russia e Turchia. E questo, francamente, per ora non lo vedo", ha concluso il presidente della Sioi. © Agenzia Nova -
8.2.21 | Posted in Fondazione De Gasperi e SIOI, In primo piano, libia, ONU, politica estera, press, Press Room, SIOI, Ultime Notizie, Ultimi post | Continua »
21.1.21 | Posted in Diritti e Libertà, Fondazione De Gasperi e SIOI, press, Press Room, SIOI, Ultime Notizie, Ultimi post | Continua »
Il 2020 è stato certamente un anno duro e complesso per tutti. Eppure, proprio grazie a una maggiore apertura sulle modalità di comunicazione online, Osservatorio Artico è cresciuto sotto tutti i punti di vista, creando nuove partnership e ricevendo numerosi nuovi collaboratori e collaboratrici.
Per meglio raccontare il tema artico – ancora molto distante dal palcoscenico di interesse della politica internazionale italiana – abbiamo voluto creare “Italia chiama Artico”, il primo festival online della rivista.
18.1.21 | Posted in Artico, Consiglio Artico, Fondazione De Gasperi e SIOI, news, politica estera, press, Press Room, SIOI, Ultime Notizie, Ultimi post | Continua »
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