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Lascio il Pdl. Mi interessa solo un Ppe italiano: unica scelta che potrei seguire


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Intervista di Franco Frattini a La Stampa

"Ma non voterò mai contro Berlusconi" 
Bisogna scegliere chi fa politica con spirito di servizio e non per avere uno stipendio 
Non sono infedele. Per seguire Berlusconi mi dimisi da ministro di Dini: sono fatto così 

PAOLO FESTUCCIA 

«La mia esperienza politica nel Pdl si conclude qui». Franco Frattini si chiama fuori. Basta col Pdl e alla corsa per una ricandidatura. «Non mi interessano né casette né mini condomini». E del resto, «Silvio Berlusconi mi ha portato in Parlamento e non voterò mai contro di lui. Un gesto di lealtà nei sui confronti mi pare giusto». Questo non impedisce a Frattini di dissentire sulla ridiscesa in campo di Berlusconi. «Ne prendo atto, ma proprio per questa ragione sono sufficientemente libero di non proseguire né in questa né in altre esperienze». 

Nessuna «infedeltà». Tant'è, ricorda l'ex ministro degli Esteri, che «per seguire Berlusconi mi dimisi anche da ministro di Dini: sono fatto così...». 

Anche stavolta, quindi. Fuori dal Parlamento, senza incarichi né seggi... 
«Ma non fuori dalla politica. Resterò nella grande casa del Ppe in Europa ad occuparmi di politica estera. Non cerco case né casette politiche per rientrare a ogni costo in Parlamento. Anche se non nego che una proposta di una squadra o di una lista "Monti per l'Italia", insomma, di un vero Ppe italiano potesse interessarmi, ma se quella proposta non c'è resto fuori. E' una scelta che ho annunciato anche a Berlusconi e che deriva pure dal vedere come in queste ultime settimane di incertezza ci siano stati e ci sono tentativi e movimenti di persone che come me, e anzi più di me, hanno criticato le scelte di Berlusconi, ma oggi, invece, sono tornati ad essere i più grandi sostenitori della sua candidatura alla premiership». 

E' deluso dalle parole di Monti che annuncia di non volersi candidare con nessuno, ma si dice pronto a guidare le forze che sosteranno la sua agenda? 
«Rispetto la decisione di Monti. E condivido fino in fondo le sue parole sulle dolorose decisioni fiscali prese, e che non sono state un capriccio ma sono servite a salvare l'Italia. E' necessario che quelle riforme non vengano smantellate, e l'appello lanciato riguarda tutte le forze politiche: di centro-destra e di centro-sinistra. Sono, inoltre, convinto che abbia ragione Monti quando sostiene che l'Italia si è presentata in Europa con la schiena dritta e non inclinata». 

Frasi che, però, individuano anche critiche precise alla passata azione di governo di cui lei ha fatto parte. 
«Guardi, credo che gli impegni assunti con l'Europa a ottobre del 2011 dal governo Berlusconi abbiano rappresentato un grande gesto di responsabilità. Berlusconi si era giustamente impegnato per riforme serie, per il pareggio di bilancio. Quello che non si sarebbe dovuto fare, invece, in questi ultimi tempi è dimenticare gli impegni solennemente assunti attraverso le parole di alcuni esponenti del Pdl, anche sul fiscal compact. E' sbagliato rimettere in discussione quegli accordi, perché in quel negoziato il governo Berlusconi ottenne dall'Europa che nella valutazione del debito non si tenesse conto solo di quello pubblico ma anche dei depositi privati». 

Ieri Monti ha detto di essere grato e sbigottito da Berlusconi, al punto di faticare a seguire "le sue linee di pensiero". E' così anche per lei? 
«L'esperienza di Berlusconi è stata rilevante. Non foss'altro perché in Italia ha creato il principio del bipolarismo. Certo, poi è si è trasformato anche in scontro tra berlusconismo e antiberlusconismo. Ma ha comunque introdotto il principio che "io" scelgo, io indico al Paese cosa voglio fare e poi il cittadino vota e sceglie». 

Si parla molto di "agenda Monti", che il Pdl ha condiviso per un anno e poi ha bruscamente rinnegato. Al punto che Berlusconi ha definito un possibile "Monti-bis" un incubo. Cosa ne pensa? 
«Penso che sia sbagliato rimettere in discussione il nostro rapporto e gli impegni con l'Europa. Qualcuno nel Pdl spinge per farlo, per cambiare i paletti, ma sarebbe un autogol». 

Ci sarà quest'area della società civile a sostenere Monti? 
«Me lo auguro. Auspicando che per società civile si includano liste pulite, gente mai condannata...Che si mette a disposizione del Paese. Insomma, che sceglie di fare politica come spirito di servizio e non per avere un lauto stipendio».






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Pubblicato da Franco Frattini il giorno 24.12.12. per la sezione , , , , , . Puoi essere aggiornato sui post, i commenti degli utenti e le risposte utilizzando il servizio di RSS 2.0. Scrivi un commento e partecipa anche tu alla discussione su questo tema.

3 commenti per "Lascio il Pdl. Mi interessa solo un Ppe italiano: unica scelta che potrei seguire"

  1. Scelta inevitabile, sono convinto che molti La seguiranno.. Anche a sinistra

    Francesco Montesanto

  2. Si deve tornare alla politica "al servizio" e non a quella degli AFFARISTI A TUTTI I COSTI,

  3. Grazie on. Frattini per queste dichiarazioni, che testimoniano la Sua statura di statista;
    dopo gli ultimi avvenimenti nel PDL e l'ultima "discesa in campo" avevo paragonato il PDL alla "casa dei nanetti" con Biancaneve =Berlusconi, ed intorno i 7 nani ( fra cui Lei), con l'invito a "cambiare aria".
    mi pare che purtroppo solo Lei stia dimostrando di non essere un "nanetto".
    però la invito a non tenersi in disparta, ma, se necessario,andare contro Berlusconi, perchè la fedeltà personale, pur molto apprezzabile,deve politicamente cedere il passo al dovere di un politico di fare il bene del Paese
    purtroppo Berlusconi non ha capito che la sua discesa in campo fa il male del paese, anche se porta qualche voto in più.

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